“L’attuale situazione del Parco Regionale del Matese è un nervo scoperto per me. Sono innamorato di questa terra, di queste montagne e sentieri, riuscire a valorizzarle è quanto desidero. Ho applicato concetti di sviluppo sostenibile in un’area protetta come quella matesina, continuo ancora oggi a lavorarci. Ho realizzato un incubatore di impresa con lo scopo di creare figure professionali in grado di risollevare il territorio” – le parole di Michelangelo Raccio, economista e docente presso l’Università degli studi della Campania, Luigi Vanvitelli.
È una terra che ben conosce, nei minimi dettagli, perché è la sua terra d’origine. Un territorio che ha imparato ad amare ed ascoltare nei suoi bisogni più profondi, soprattutto grazie a quello che fu, il suo incarico di primo cittadino, nel comune di Gioia Sannitica, dove cresce e vive con la sua famiglia.
“Per avere sviluppo in un area protetta dobbiamo considerare 4 elementi, il contesto sociale, i valori territoriali, il substrato culturale ed infine ma non per ultimo, il supporto istituzionale. Ma siamo realmente in grado di farci fautori del cambiamento? C’è ancora tanto da lavorare, specie sulle capacità imprenditoriali che governano i processi, in termini di esperienze e competenze. I nostri luoghi di montagna sono spopolati, mentre potrebbero e dovrebbero vivere di marketing esperenziale ed economia circolare”
Impegno e dedizione non mancano nella vita di Michelangelo, che tanto si è speso e si spende a favore del suo territorio, tra la passione del volo essendo pilota di aeroplani e una partita a tennis. Studi e ricerche che hanno prodotto, soprattutto in quest’ultimo anno una visione chiara di quanto sta accadendo, non solo dentro di noi, ma anche intorno a noi
“Questa pandemia è figlia di uno sviluppo che non è sostenibile, deriva da un’economia di carattere lineare, assolutamente sbagliata. In nome di questo progresso lineare, abbiamo tolto habitat a questi microrganismi che in passato sarebbero rimasti chiusi nelle foreste, con il deforestamento, tutti questi animali e la loro carica virale, si sono spostati verso le zone abitate, passando dall’animale domestico, all’uomo. L’unica economia possibile per rialzarci come essere umani e come territorio, è quella circolare.” 
Non si tratta dunque solamente di parole e teorie da esporre, ma di uno stile di vita e delle buone prassi da portare avanti con caparbietà, guardando con fiducia al futuro ed in particolar modo con affetto ai giovani di domani.
“La sostenibilità è dare la possibilità alle generazione future di poter godere degli stessi privilegi ed opportunità delle attuali generazioni, è necessario ragionare in termini multidisciplinari se si vogliono raggiungere risultati. La comunicazione ed il marketing, da questo punto di vista, sono elementi fondamentali, così come lo è la responsabilità sociale d’impresa. Le aziende lungimiranti, hanno capito che per sviluppare bene il proprio business, ci vuole etica negli affari. Il futuro di un’impresa, si fonda sulla qualità del prodotto e del servizio, ma soprattutto sul rispetto degli uomini, degli altri e della natura”.
Tutto diventa circolare, ogni cosa è connessa. Le nostre scelte di vita, siano esse personali o professionali, incidono sul futuro dell’ambiente de dei nostri territorio. Sono esattamente questi i concetti espressi e raccontati, in termini chiaramente più tecnici, nell’ultima produzione letteraria di Michelangelo Raccio, il libro Managment ed economia dell’ambiente per lo sviluppo sostenibile edito MReditori. Un testo ricco di spunti interessanti, preceduto da una “romantica” esortazione, poche righe che sottolineano quella linea sottile che lega l’uomo all’ambiente.
 “In nome di quel rapporto ancestrale che ognuno di noi ha con esso e che prescinde da ogni altra cosa. Innanzitutto individua lo scenario in cui sono numerosi i tasselli necessari affinché lo sviluppo economico sia compatibile con l’ambiente e lo fa anche attraverso l’analisi delle leggi a riguardo”.
Michelangelo, prima di salutarci, ci rende partecipi di un’ultima “indiscrezione” che lo riguarda, pare sia stato nominato nella Commissione speciale anticamorra e ad ecomafia istituita presso il consiglio della regione Campania. Accetterà l’incarico?

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