Ed ora è rimasta solo l'Europa League. Il secondo atto di San Siro tra Milan e Napoli racconta una trama dai contorni drammatici: le avvisaglie di sabato non sono bastate agli azzurri, spenti e poco incisivi in una partita da dentro o fuori. Difetti oramai divenuti congeniti per una squadra venuta meno anche nel secondo spartiacque della stagione, contando la nefasta spedizione di Anfield Road.

Allievo e maestro ripongono sogni e speranze nella Coppa Italia ma nonostante ciò non rinunciano ad un marcato turnover. Rinnovamento strutturale da parte di Ancelotti che soprattutto a metà campo alza gli argini con Diawara ed Allan; Gattuso invece ridisegna il suo Milan sugli esterni, sia difensivi che offensivi, regalando a Piatek la prima maglia da titolare.

Spauracchio polacco. E l'ex Genoa lo ripaga praticamente subito. Il pistolero al primo affondo manda in tilt la retroguardia azzurra: il polacco fiuta la disattenzione di Maksimovic, scappa via in contropiede e piazza alle spalle di Meret il cuoio dell'1-0. Lo svantaggio non scuote i partenopei che si rifugiano in un possesso palla sterile, che non regala acuti dalle parti di Donnarumma. Il Milan difende con ordine e poco prima della mezz'ora assesta anche il secondo colpo. Altro lancio dalle retrovie, stavolta l'errore marchiano è di Koulibaly che accompagna senza mordente l'iniziativa di Piatek. Robocop arresta la sfera, rientra sul destro e fulmina ancora Meret per il 2-0 che suona già come una sentenza in ottica qualificazione.

Secondo tempo senza acuti. Nella ripresa Ancelotti cambia assetto: azzurri a trazione anteriore con gli ingressi di Ounas e Mertens per Allan e Diawara. Baricentro alto per il Napoli i cui pericoli maggiori nascono tutti su palla inattiva o sugli sviluppi da corner. Ghoulam prima ed Ounas poi, entrambi col mancino, solleticano i riflessi di Donnarumma che congela il doppio vantaggio. La girandola di cambi sorride solo al Milan che ha il tempo di respirare, riordinare le idee ma, soprattutto, di far scorrere i minuti. Mastica amaro Ancelotti al triplice fischio. San Siro diventa la cornice surreale del secondo tonfo in stagione del suo Napoli, tradito dalle sue scelte o piuttosto da quei giocatori che nonostante lo spazio e le tante rotazioni ora non stanno rispondendo a dovere ai suoi dogmi, alle sue sollecitazioni. Sabato torna il campionato, al San Paolo arriverà la rivelazione Samp ma gli azzurri, ancor prima dei doriani, dovranno guardarsi prima di tutto da se stessi per rialzare la testa.

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