Estorsioni ai danni di due imprenditori. Agli arresti domiciliari in due per avere tentato di farsi consegnare denaro dai titolari di una ditta addetta all'installazione di luci di Natale e alla lavorazione di marmi.  Minacce di morte e intimidazioni presentandosi come esattori del clan. Mianacce anche al sindaco di Sant'Antonio Abate: "Si faccia i fatti suoi". Arrestati Luigi Verdoliva, trentenne di Sant'Antonio Abate e Giovanni Sullo. Indagati altri quattro. Per delega del Procuratore Distrettuale Antimafia si comunica oggi personale del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata e del Commissariato di P.S. di Castellammare di Stabia hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari della custodia in carcere e degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, rispettivamente a carico di due persone, ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei delitti (in forma tentata) di estorsione e violenza privata, aggravati sotto il profilo della modalità mafiosa.
In particolare, gli episodi estorsivi sarebbero stati commessi, tra gennaio e aprile 2022, a Sant'Antonio Abate e Santa Maria La Carità, rispettivamente ai danni di una ditta incaricata del montaggio e smontaggio delle luminarie natalizie e di una ditta di lavorazione di marmi e pietre. Uno degli indagati, inoltre, a febbraio 2022, avrebbe rivolto, per interposta persona, minacce e intimidazioni al Sindaco pro tempore di S. Antonio Abate, nel tentativo di costringerlo a non interferire con le ingerenze della criminalità nelle procedure di assegnazione degli appalti pubblici.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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