"Sedici anni, armato, in sella ad uno scooterone e in faccia l’arroganza di chi non conosce o non ri-conosce le leggi dello Stato. E’successo nella nostra città. Davanti ad episodi simili noi amministratori abbiamo il dovere di interrogarci: in cosa abbiamo sbagliato?". A scriverlo sul suo profilo facebook è Giosuè Starita, sindaco di Torre Annunziata, che commenta con un post pubblico l'ultimo episodio che ha coinvolto uno dei tanti minorenni oplontini definiti come "borderline" dallo stesso primo cittadino.

Il 16enne (ora trasferito presso il centro minorile di prima accoglienza dei Colli Aminei di Napoli) è stato fermato martedì scorso dai carabinieri di Torre Annunziata, dopo un rocambolesco inseguimento tra i vicoli del centro storico. Il minore guidava di notte e senza patente un "Sh300": nella cintola dei pantaloni aveva una pistola semiautomatica calibro 7,65, con il colpo in canna e 5 cartucce nel caricatore.

"Dove la nostra idea di città si è arenata e non ha potuto intaccare questa mentalità mafiosa ? - continua il post di Starita riferito al16enne 'borderline' - . Tanto abbiamo fatto per ridare dignità ad un popolo sfregiato dalla mancanza di lavoro. Buchi neri nei quali lentamente si è infiltrato l’antistato, una sorta di welfare parallelo che è intervenuto laddove c’era il nulla. Siamo consapevoli, però, che questo non basta. Faccio appello - continua Starita - a tutte le forze sane della nostra società, alle scuole, alle famiglie, alle associazioni, agli imprenditori perché con la pratica quotidiana si diventi esempio di legalità. Come? Dando valore ai tanti esempi positivi, come l'impegno dei familiari delle vittime innocenti di camorra, che riescono a trasformare il loro dolore in energia. Questo significa - conclude -  che ciascuno, partendo dal sindaco e degli amministratori, devono esercitare ogni giorno la legalità".

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