L’obiettivo ‘curiosità’ è stato sicuramente raggiunto, considerando la piccola folla che per almeno un’ora si è chiesta cosa stesse accadendo al porto, ma anche da un punto di vista dell’efficienza, l’esercitazione antincendio e antiterrorismo è passata a pieni voti.

Intorno alle dodici la Capitaneria di porto di Torre Annunziata ha difatti dato il via alla simulazione di un incendio a bordo di una nave nel molo oplontino. Immediata la chiusura dei diversi varchi del porto, con la viabilità affidata alla polizia municipale. Sul posto sono quinti intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia e la guardia di finanza, tutti suddivisi per precise mansioni che hanno permesso di ottenere il risultato auspicato. Il ‘rogo controllato’ è stato difatti domato senza alcuna conseguenza, se non quella di stupore per il gran movimento che c’era sulla banchina.

La parte più interessante della mattinata, però, è arrivata poco dopo la fine del primo round, quando è stato segnalato un ‘pacco sospetto’ al porto. A quel punto la polizia di frontiera ha verificato la bolla di accompagnamento del plico, operazione necessaria nel caso in cui ci sia il sospetto di un attentato. Gli accertamenti hanno dato esito regolare, il che secondo sempre la procedura, ha permesso di evitare l’arrivo degli artificieri, dato che in questi casi se ne occupano loro.

All’interno del pacco c’erano difatti dei semplici cavi, necessari però a tenere in ‘allenamento’ le forze dell’ordine nell’ambito delle misure di sicurezza antiterrorismo. Soddisfatto il comandante Acanfora, presente insieme con gli altri esponenti delle forze dell’ordine per l’itera durata delle operazioni. 

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