TORRE ANNUNZIATA. Un esame lungo ed approfondito. Iniziato alle ore 14, dopo l’incarico conferito ai quattro periti nominati dal pm della Procura oplontina Silvio Pavia. L’autopsia sul corpo di Aldo Gionta è terminata solo 4 ore dopo, intorno alle 18. Dalle prima indagini, svolte oggi all’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia, non sarebbe emerso “nulla di evidente. Nessun trauma o tracce macroscopiche” sul corpo del nipote del “super-boss”, morto venerdì scorso nella sala operatoria dell'ospedale "Sant'Anna" di Boscotrecase (vedi link correlati). Ma occorrerà attendere ancora 90 giorni, al termine di approfonditi esami istologici e tossicologici in laboratorio, per conoscere la verità sulla morte e stabilire eventuali responsabilità dell’equipe medica finita sott’inchiesta.

Il dubbio da sciogliere è relativo alla causa del fatale arresto cardiocircolatorio, costato la vita il 12 febbraio ad Aldo Gionta: embolia o reazione al dosaggio di anestetico, utilizzato in sala operatoria prima dell’intervento alla gamba fratturata. I tre medici dell’ospedale - un anestesista, un ortopedico e un cardiologo in servizio al "Sant'Anna" ed indagati dal pm come atto dovuto - hanno scelto un solo consulente di parte: è il dottor Pietro Sterni, medico legale di Portici.

FUNERALI 'BLINDATI'. La salma di Aldo Gionta, dissequestrata dopo l'esame autoptico, è stata restituita ai familiari intorno alle 19. I funerali del 47enne, nipote del “super-boss” Valentino, si terranno domani in mattinata. La Questura di Napoli, dopo la relazione fornita dal commissariato di Torre Annunziata, ha negato le autorizzazioni per il rito funebre pubblico: i funerali di Aldo Gionta saranno “blindati” e in forma strettamente privata, concessi solo ai suoi parenti prossimi per motivi di ordine pubblico.

 

    

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