TORRE ANNUNZIATA. Sarà il dottor Massimo Esposito, specialista nell'Istituto di Medicina legale dell'Università Federico II presso il Secondo Policlinico di Napoli, ad eseguire in qualità di perito dell’accusa l’autopsia sulla salma di Aldo Gionta: il 47enne cugino omonimo del più noto “boss-poeta” di Torre Annunziata e nipote del capoclan Valentino, morto il 12 febbraio scorso nella sala operatoria dell’ospedale “Sant’Anna” di Boscotrecase (vedi link correlati).

Il medico legale, lo stesso che eseguì un supplemento d’indagine sulla morte in corsia della giovane mamma Tommasina De Laurentiis, riceverà l’incarico domani alle ore 13. Solo nel primo pomeriggio si terrà l’esame autoptico, disposto dal pm, presso l’obitorio dell’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia.

GLI INDAGATI. Sulla morte di Aldo Gionta, la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Atto dovuto. Sono tre i medici finiti sotto inchiesta (un ortopedico, un anestesista ed un cardiologo): si tratta di G.S., G.B. e L.G., presenti nella sala operatoria al terzo piano del nosocomio di via Lenza al momento della morte del 47enne, residente al quartiere “Pescatori”. La cartella clinica, sequestrata dai carabinieri nell’immediatezza del decesso, parla di arresto cardiocircolatorio. Solo i risultati dell’autopsia chiariranno la verità: morte naturale o colpa medica.

LA DENUNCIA. I parenti di Aldo Gionta hanno presentato una denuncia in tribunale lo scorso 16 febbraio. A sporgerla è stata la moglie del nipote del “super-boss”. Il legale di famiglia, l’avvocato Giovanni Tortora, ha nominato un proprio consulente di parte, che domani assisterà all’autopsia sulla salma: è il dottor Piermario Olivieri, specialista in medicina legale di Torre del Greco.  

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