TORRE ANNUNZIATA. Verrà cremato domani, nella sua Torre Annunziata e secondo una volontà ribadita alla moglie Milly fino all'ultimo istante di vita, Diego Monaco, lo chef della storica pizzeria "Stella Verde", vittima a soli 37anni di un presunto caso di malasanità, scoppiato lo scorso 2 novembre al Pronto soccorso dell'ospedale "San Salvatore" di Pesaro Urbino (nei link correlati, ndr).

Saranno i risultati dell'autopsia svolta oggi sul corpo di Diego, chef noto ed apprezzato in città, a fornire elementi utili all'inchiesta aperta dal pm della Procura della Repubblica marchigiana, Maria Letizia Fucci. Sono due i medici del Pronto soccorso iscritti nel registro degli indagati (atto dovuto) con l'accusa di concorso in omicidio colposo: la 38enne T.M., originaria di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), e il più giovane T.R., di 35 anni, medico nativo di Sansepolcro (Arezzo).

L'AUTOPSIA - I FUNERALI. E' durata due ore, dalle 10 alle 12, e si è tenuta all'obitorio del presidio ospedaliero di Pesaro Urbino (zona Muraglia). A svolgere l'esame autoptico sul corpo di Diego Monaco, il consulente nominato dalla Procura. Si tratta del dottor Lorenzo Marinelli, esperto ferrarese in medicina legale. Il perito dovrà rispondere a due quesiti: "cause della morte" ed inoltre, snodo cruciale per l'inchiesta, "evidenziare, se sussistenti, profili di negligenza, imprudenza, imperizia da parte dei sanitari" che il 2 novembre scorso ebbero in cura lo chef all'ospedale. Il consulente del pm risponderà ad entrambi entro 60 giorni.

Ad assistere alle operazioni, anche il consulente di parte - il noto medico stabiese, Sergio Infante - nominato dai familiari della vittima tramite il loro avvocato di fiducia, la penalista Anna Fusco del Foro di Torre Annunziata. A stroncare lo chef sarebbe stato un fulminante arresto cardiaco: a seguire, un versamento pericardico intollerabile per il cuore di un uomo, specie se dimesso con diagnosi di "dolore addominale in obesità ed ipertensione". Tutti aspetti che saranno le indagini a dover chiarire.

Dopo l'autopsia, la moglie di Diego, Milena Vitiello, insegnante 36enne e adesso sola a crescere due bimbi di 7 e 9 anni, ha atteso il nulla-osta per il rientro della salma dello chef a Torre Annunziata. I funerali di Diego Monaco si terranno con ogni probabilità mercoledì prossimo, 9 novembre, presso la chiesa di "Sant'Antonio di Padova" a Trecase.

IL 'CASO'. Il 2 novembre, alle 18.56, Diego Monaco va in ospedale con mezzi propri. Lo chef lamenta vomito e dolori allo stomaco. Le prime analisi registrano una pressione arteriosa con valore 250. Durante il "triage" gli assegnano un "codice giallo". Significa  "urgenza, ma non pericolo di vita immediato". Lo chef ha comunque bisogno "quanto prima di un controllo da parte del medico". Una fiala di "plasil", poi un elettrocardiogramma, che registra un "modico rialzo dei valori pressori".

Alle 23.56, nonostante sua moglie insista anche solo per un "posto su una barella", Diego Monaco viene dimesso. La diagnosi finale sarà di "dolore addominale epigastrico in obesità ed ipertensione". I medici dell'ospedale "San Salvatore" di Pesaro consiglieranno allo chef un "miglioramento dello stile di vita": niente fumo, dieta senza sale e "camminata di buon passo, per trenta minuti, almeno tre volte la settimana". Una volta a casa, quattro ore e mezza dopo, Diego Monaco sta di nuovo male e si accascia sul tavolo della cucina. Morirà all'alba, intorno alle 6.30 del 3 novembre. Lasciando una moglie e due bambini piccoli.    

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Diego Monaco: i funerali

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