Morte Tommasina De Laurentiis: ‘Onlus’ vittime errori medici parte civile a processo?
L’associazione “Rosaria Lanzetta Buono” chiede al giudice di affiancare parenti della mamma torrese
22-03-2016 | di Salvatore Piro
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TORRE ANNUNZIATA. Morta in ospedale per un intervento alla colecisti: al via il processo sul “caso” Tommasina De Laurentiis (nella foto), la mamma 25enne di Torre Annunziata deceduta l’8 marzo 2013 presso l’ospedale “S. Anna” di Boscotrecase. Tommasina lasciò orfana la sua piccola Mariachiara, di soli 4 anni.
ONLUS COI PARENTI. La Onlus “Rosaria Lanzetta Buono” di Napoli, associazione che sostiene le vittime di errori medico-sanitari, ha chiesto al giudice di costituirsi parte civile al fianco di Alfonso Formisano ed Elvira Avino, marito e madre di Tommasina De Laurentiis. Il giudice deciderà sull’ammissione solo alla prossima udienza, quando in Tribunale saranno ascoltate le testimonianze dei familiari della 25enne.
L’ASSOCIAZIONE. Onlus nata per volontà di Luigi Buono – attuale presidente – in memoria di sua moglie, Rosaria Lanzetta, morta a 60 anni nel 2001 dopo un banale intervento di colicistectomia in “day-hospital”. Da lì l’avvio della battaglia legale di suo marito. Battaglia chiusa 13 anni dopo in Cassazione, con una sentenza che ha scritto la verità sul caso: la signora Buono fu vittima di errore medico. Il 20 Settembre 2014 il Comune di Napoli ha dedicato alla donna una targa in memoria. Targa affissa nel parco pubblico di via Nicolardi.
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IL COMMENTO. “L’importante è che il processo sia partito, scongiurando il rischio prescrizione per un caso eclatante e a livello nazionale di presunta malasità – il commento dell’avvocato Gennaro Ausiello, legale dei parenti di Tommasina - . La costituzione dell’associazione ‘Rosaria Lanzetta Buono’ cammina in parallelo alla nostra”.
IL PROCESSO. Tre medici sono accusati di concorso in omicidio colposo. Si tratta dell’ex primario del reparto di chirurgia dell’ospedale “S. Anna” Roberto Palomba e dei suoi assistenti Antonio Venderosa e Alberto Vitale. Per l’accusa “Tommasina morì a causa di una forte emorraggia, durante l’operazione, scoperta con gravissimo ritardo dai medici. Le tranciarono due vene: la cava inferiore e l’aorta addominale”. Un intervento di routine finito in tragedia “che Palomba – così il pm in udienza preliminare - cercò di coprire, falsificando la cartella clinica”. Anche di questo e solo il primario 67enne - ex consigliere comunale a Torre del Greco - dovrà rispondere ai giudici.
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