Domenico Balsamo trasforma Palazzo Salerno-Lancellotti di Durazzo a Casalnuovo di Napoli nel “non-luogo” perfetto. Con la mediazione dell’artista l’accesso al palazzo si trasforma per il visitatore in una esplorazione nella propria interiorità: un viaggio onirico nel proprio inconscio.

Questo il progetto espositivo di Domenico Balsamo che presenta i suoi capolavori nel comune napoletano con una mostra curata da Marco Izzolino e che sarà inaugurata venerdì 12 gennaio alle ore 18.30.

L’esposizione si articola in due aree distinte dell’edificio: “da un lato un’opera site-specific pensata per assecondare la struttura scenografica del portico d’ingresso dell’edificio; dall’altro un intervento nella galleria espositiva, la cui struttura architettonica è stata attenuata, attraverso un artificio di luci ed ombre, per trasformare l’ambiente nello sfondo di un dialogo puramente emozionale - queste le sensazioni che l’artista vuole passare al pubblico - per raccontare due diversi fasi dell’evoluzione psicologica dell’individuo, che partono da una matrice comune”.

Nell’atrio del palazzo il primo lavoro di Balsamo Carillon, da cui trae il titolo la mostra. Il Carillon rappresenta un’ipnotica giostra multisensoriale dai colori pastello carica di messaggi apparentemente rassicuranti e positivi messi in musica dal compositore Carmine Minichiello che si riverberano negli spazi aperti del palazzo.

Nella galleria espositiva, invece, il visitatore viene attratto in uno spazio semi oscuro nel quale lo accompagna l’ascolto di una sorta di dialogo tra due battiti di cuore. Cinque campane di vetro imprigionano, ma contemporaneamente mettono in evidenza, dei singolari elementi circolari di due colori diversi. Dalle campane si propaga il suono dei battiti che è echeggia in tutto l’ambiente e, come il suono, anche l’immagine ossessiva degli elementi dentro le campane è riprodotta dappertutto.

“Queste strane forme circolari rappresentano proprio dei battiti di cuore, effetto del conflitto tra due individui posti, idealmente e forzatamente, uno di fronte all’altro. Il corpo fisico delle forme esposte non è altro che l’insieme di questi battiti nati proprio dal conflitto, dalla tempesta emotiva - Beating storm è il titolo dell’opera - di cui lo spettatore è chiamato così ad essere testimone inconsapevole” immagina così la sua opera Domenico Balsamo.

Il percorso all’interno di Palazzo Salerno-Lancellotti si trasforma per il visitatore in un’amara presa di coscienza “come il carillon - chiarisce l’artista -, nel quale ogni singolo ingranaggio concorre ad illudere l’essere umano rappresentando un’aspettativa di benessere e serenità fino a che, inaspettatamente, non sopraggiunge l’incontro con la diversità”.

“È una mostra che chiuderà il ciclo di esposizioni di palazzo Lancellotti nell’ambito dell’evento Calici e Cotone 2017, giunto alla sua terza edizione e che quest’anno si è arricchito di percorsi artistici diversi: dalla fotografia alla scultura alle istallazioni di arte contemporanea. Il tutto è stato possibile grazie al recupero dell’antico Palazzo Lancellotti che è il luogo ideale per accogliere tutte le forme d’arte. È un bene che mettiamo a disposizione dei cittadini per diffondere cultura e sapere”. Così il sindaco Massimo Pelliccia dichiara in conclusione dell’intenso ciclo di eventi che ha caratterizzato la kermesse Calici e Cotone di quest’anno.

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