Movida. De Luca attacca De Magistris: “La sua ordinanza è illegittima”
E' ormai scontro tra il governatore della Campania e il sindaco di Napoli
30-05-2020 | di Redazione

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Il presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca contesta l' ordinanza del sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha autorizzato, dal 1 giugno, l' apertura dei locali notturni fino alle 3.30 e la vendita di alcol da asporto fino alle 24, e chiede l' intervento di Prefettura, Questura e Polizia Municipale
"Tale provvedimento - scrive De Luca - è palesemente illegittimo, non soltanto per carenza di potere - in quanto assume a proprio presupposto una situazione di crisi epidemiologica che coinvolge l'intero territorio regionale e detta disposizioni i cui effetti si riverberano ben oltre i confini del territorio comunale - ma altresì e soprattutto per violazione di legge". "In particolare - precisa il Governatore della Campania - per evidente violazione della norma di cui all'articolo 3, comma 2 del decreto-legge numero 19 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge numero 35 del 2020, a tenore del quale 'I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza in contrasto con le misure statali e regionali, ne' eccedendo i limiti di oggetto di cui al comma 1'.
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La lettera è stata inviata per conoscenza al Ministro degli Interni ed all' ANCI L'ordinanza del sindaco De Magistris (n.248 del 29 maggio 2020) - per De Luca - "reca prescrizioni in evidente contrasto con l'Ordinanza regionale n.53". "In considerazione della espressa sanzione della inefficacia dei provvedimenti sindacali adottati in contrasto con le misure regionali vigenti - aggiunge il presidente della Giunta campana - sancita direttamente dalla richiamata disposizione di legge, si sollecitano gli Organi dello Stato, le Forze dell'Ordine, la Polizia Municipale a predisporre tempestivamente ogni misura volta a garantire il rispetto rigoroso dell'Ordinanza regionale da parte degli operatori coinvolti". "Comportamenti diversi - conclude De Luca - configurerebbero, a tutta evidenza, omissioni rilevanti anche sul piano penale, oltre che in relazione agli aspetti di tutela sanitaria".
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