“Prendo un esempio su tutti: un mutuo in scadenza fra 9 anni è stato prolungato a 29 anni e mezzo. Il risultato finale è che da 450 mila euro si è passati ad oltre 900 mila”. Il consigliere di Centro Democratico, Nunzio Di Capua, ha fatto battaglia in consiglio comunale sulla questione della rinegoziazione dei mutui contratti dal comune di Torre Annunziata.

Argomento tecnico che in buona sostanza riguarda direttamente anche la vita di molte famiglie. La possibilità che danno le banche ai clienti che hanno contratto un prestito di cambiare alcune condizioni del del mutuo stesso. Possibilità che agli enti comunali, in questo caso, viene offerta dalla Cassa depositi e prestiti a cui la città si è rivolta per sopperire a spese di vario titolo.

“La rinegoziazione – ha risposto il dottor Ariano, dirigente del settore economico e finanziario – nasce anche dalla volontà del governo centrale. Era obbligo del nostro ufficio prospettare questa possibilità. In questo modo nel solo primo anno l’ente oplontino risparmia quasi 235 mila euro di quota capitale che dagli anni successivi diventano circa 180 mila. Inoltre – ha concluso – è una decisione revocabile in qualsiasi altro momento con un’altra rinegoziazione”.

Il nodo cardine della discussione, però, secondo il consigliere di Centro Democratico è la durata del mutuo. Per Di Capua, infatti, “pur condividendo ed avendo approvato anche in passato la rinegoziazione dei mutui, sono contrario ad una durata simile. Dato che la legge ci da facoltà, potevamo decidere di estendere i mutui per pochi anni, non per 2 decenni. Inoltre, su alcuni debiti il risparmio annuo raggiunge poche decine di euro. Credo che i soldi totali che l’ente risparmia – conclude – non porteranno alcun beneficio all’economia cittadina”.

L'unica delibera in programma nell'assise è passata a maggioranza con il voto contrario dei 4 consiglieri del partito degli Alfieri.

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