Due frecce in meno nell’arco di Carlo Ancelotti. Alla vigilia della sfida della Dacia Arena con l’Udinese, il tecnico dei partenopei, in conferenza stampa, ha annunciato un doppio forfait. Lorenzo Insigne ed Adam Ounas (insieme al difensore Sebastiano Luperto, ndr) non saranno a disposizione per la trasferta in terra friulana.

INSIGNE OUT. Occhi puntanti sulle condizioni del talento di Frattamaggiore, alle prese con un problemino di natura muscolare, retaggio dell’ultima parentesi trascorsa in Nazionale. “Nulla di grave” ha sentenziato Ancelotti che ha voluto però preservarlo per la sfida di mercoledì, quando si riaccenderanno i riflettori della Champions al Parco dei Principi, nella sfida stellare contro il Psg di Cavani, Neymar e Mbappè.

FOCUS SAN PAOLO. Parallelamente alle questioni di campo, a Napoli continua a tenere banco la questione San Paolo. Nei mesi estivi imperversavano le accuse tra club ed istituzioni, oggi il clima è decisamente migliorato complice il lavoro diplomatico e l’ingresso di De Laurentiis al tavolo di lavoro insieme a Regione, Comune e commissario delle Universiadi per stabilire un cronoprogramma in grado di tenere sempre aperte le porte dell’impianto di Fuorigrotta. Strada dunque in discesa per la firma di una nuova convenzione o – addirittura – per la stipula di una lunga concessione per garantire un restyling ancor più profondo e proficuo. Ballano già cifre a sei zeri che il patron vorrebbe utilizzare per eliminare, dopo la rassegna a cinque cerchi, la pista d’atletica, avvicinando il più possibile il pubblico a bordo campo: “Se ci sarà accordo, il problema sarà come far diventare il San Paolo più bello di com’è oggi. Le Universiadi rallentano il nostro progetto di due anni fa, in cui metteremo a disposizione 18 milioni per avvicinare le tribune al campo, perché gli stadi sono fatti per giocare a calcio, non per fare atletica. Noi siamo corretti, sono quelli che fanno la politica che non sono corretti. Lo Stato è sempre stato assente. Per i mondiali del ‘90 hanno rubato i soldi e hanno fatto male gli impianti. L'Italia deve essere in mano agli imprenditori, nessun politico ha mai capito l'Italia".


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