Il Napoli vince. E lo fa senza autogol e senza correre rischi, come successo con il Bologna. Senza voler ripetere ogni volta i rigori non avuti con Pescara e Genoa, il Napoli ha vinto la quinta partita stagionale su sette... alla faccia del ridimensionamento post - “Giudain”.

Lo ha fatto con l'uno-due GabbiadiniHamsik: il primo ha finalmente trovato la via della rete riproponendosi come valida alternativa al polacco; il secondo ha segnato la centesima rete in maglia azzurra in gare ufficiali e ogni parola che aggiungerei su MH17 sarebbe superflua.

Non era facile contro una squadra esperta come quella clivense che, vorrei ricordare, oggi è la quarta forza del campionato. Nella ripresa sembrava che il Napoli volesse far scorrere velocemente il cronometro e, quando il Chievo provava a superare la metacampo avversaria, è bastato il solo Koulibaly per dire "no".

Ben 14 punti in classifica con 14 giocatori impiegati: forse è questa la nota "dolente" di questo Napoli, perché finora i vari Giaccherini, Maksimovic, Diawara e Rog non hanno ancora visto il campo. E, obiettivamente, non stiamo parlando di Chalobah, Regini, Radosevic e Hoffer.

Ma, finché si vince, il mister ha sempre ragione. Quindi concentriamoci su domani quando, in un San Paolo finalmente pieno arriverà il Benfica nella partita forse più attesa di questo girone di Champions. Vincere significherebbe staccare il pass per gli ottavi già a settembre con la prospettiva di vincere questo girone ed evitare top club in primavera.

Non male per un club che ha ceduto a fine mercato il suo unico top player, no?

 

A cura di Giuseppe Brillante

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