In una affollata Basilica di San Francesco Di Paola, in piazza Plebiscito, a Napoli, si sono svolti i funerali di Michele Luca Noschese, noto come dj Godzi, morto a Ibiza lo scorso 19 luglio in circostanze ancora da chiarire, vicenda su cui la Procura di Roma ha aperto un fascicolo. Sul feretro, una bandiera italiana, una foto di Michele, la maglietta della sua squadra di calcio con il numero 5 e una targa donata dal Comune di Napoli, rappresentato dall'assessore, Teresa Armato.

A celebrare le esequie, il cappellano della Basilica, Mario Savarese. "Vogliamo stringerci ai familiari di Michele - ha detto il cappellano, in un passaggio dell'omelia - vorrei tacere in questo momento perché sia Michele a prendere la parola qui tra noi. Michele sei stato e sarai per sempre uno di noi, sei stato un giovane attaccato alla vita, alla musica, allo sport e oggi sei stato chiamato in cielo per una festa. La tua vita è stata impegnata nella ricerca di Dio e lo hai incontrato con lo studio, il calcio, ma soprattutto con il dono della musica e oggi - ha proseguito - vogliamo celebrare la tua assenza, ma anche la tua musica: hai trasformato la tua passione in arte, hai donato al mondo la tua arte e la tua musica è un messaggio di bellezza, di speranza e di vita e resterà con noi come testimone eterno del tuo passaggio".

Nel concludere, il cappellano ha affermato: "Le ferite si chiuderanno, ma resteranno le cicatrici segno indelebile del dolore e del distacco. Michele eri artista nel cuore e la musica è un riflesso del tuo spirito. La tua musica ci accompagnerà sempre. Arrivederci in paradiso caro dj Godzi".

Sullo sfondo della chiesa una gigantografia di dj Godzi. In chiesa, tra gli altri, l'assessore regionale, Mario Morcone, e il consigliere regionale della Lega, Severino Nappi. Prima della conclusione della celebrazione, alla famiglia è stata espressa la vicinanza dell'arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia, e del vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, che avrebbe dovuto celebrare le esequie ma è stato impossibilitato da motivi di salute. All'uscita del feretro, la famiglia ha fatto risuonare nella piazza le note dell'inno nazionale.

"Oggi il mio stato d'animo è quello di una persona che può finalmente dare degna sepoltura al figlio e di una persona che vuole arrivare a una verità concreta. Sono abituato a combattere e combatterò anche questa ennesima sfida che la vita mi ha messo di fronte. In questa piazza ho portato a termine molte maratone e porterò a termine pure questa". Sono le parole di Giuseppe Noschese, padre di Michele Luca

Noschese ha definito gli esami eseguiti in Spagna "frettolosi" e la diagnosi "grossolana", ma ha ripetuto che "noi non siamo alla ricerca di alcun colpevole. Io ho un'idea chiara di cosa è successo, ma naturalmente sono il padre di Michele Luca, quindi sono di parte. Sicuramente la giustizia spagnola e italiana sapranno fare il loro corso e do la massima fiducia a ciò che decideranno così come la massima vicinanza ho ricevuto dalle istituzioni italiane a tutti i livelli militari, civili e religiosi".

Nel ricordare suo figlio, Giuseppe Noschese ha evidenziato la sua passione per lo sport, il suo percorso di studi che lo ha portato a laurearsi in Economia e commercio, ma soprattutto "il suo sogno nel cassetto che è riuscito a realizzare da solo perchè io provengo da un settore completamente slegato. Ha bruciato le tappe in maniera rapidissima e in questi giorni è stato ricordato in tutto il mondo dalla Russia al Brasile, dagli Stati Uniti a Ibiza e qui a Napoli. Forse questo può aver potuto ingenerare qualche gelosia. Il mio ricordo più bello resterà quando lo accompagnavo a Benevento in auto agli allenamenti e mi chiedeva di cantargli l'inno nazionale. Si divertiva molto".

Sondaggio


Risultati


						

Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"