Il fatal...Chievo. Quando proprio il calendario suggeriva una possibile rimonta è il Napoli a tradire le attese. Le scorie post-sosta, il turnover, la Champions che incombe e quella naturale e peccaminosa inclinazione a dare per scontato partite ed avversari che non offrono mai garanzie. 
Quella palla che rotola è una vera e propria maledizione: anche quando di fronte ti ritrovi il fanalino di coda, reduce dal terzo cambio d'allenatore e che proprio oggi ha deciso di tirare fuori l'orgoglio, provare ad accorciare il distacco da quella soglia - dieci punti - che separa i clivensi dalla zona salvezza.

Primo tempo a fari spenti. Tutto maledettamente vero, tutto disperatamente a vantaggio di una Juve sempre più padrona dei nostri confini, ma occhio anche al ritorno dell'Inter, tornata ad un passo dagli azzurri. Le prime battute suggeriscono una trama che non lascia presagire nulla di buono. Il Chievo difende con ordine e ci mette il cuore. Pellissier e Meggiorini chiamano il pressing, minando la costruzione dal basso di Albiol e Koulibaly, non sempre lucidi nella gestione. La scelta di Ounas non si rivela alla lunga appagante: l'algerino cerca sempre il guizzo ma sovente si smarrisce nei suoi dribbling; Insigne e Mertens soffrono di solitudine e non è un caso le occasioni più pericolose del primo tempo capitano sui piedi di Callejon, ancora a caccia del primo gol stagionale (sempre lui il protagonista anche in occasione di una spallata di Obi in piena area di rigore ignorata sia da Chiffi che dal VAR, ndr). 

Due legni nella ripresa. Nel secondo tempo il Napoli prova a cambiare marcia. Ancelotti rimescola le carte, affidandosi ai centimetri di Milik e al dinamismo di Allan. Gli azzurri crescono alla distanza ma non danno mai l'impressione di voler azzannare la preda. Anzi, i primi a rendersi pericolosi sono proprio i veneti: bella la girata di Obi, Karnezis si distende senza affanni. Insigne prova a dare la scossa ma non è la sua giornata: nel cuore dell'area si divora un rigore in movimento, poi prova a farsi perdonare affidandosi al solito repertorio ma il suo tiro a giro bacia il palo e termina fuori. Gli assalti proseguono da fuori area ma Mertens e Zielinski non riescono a scardinare la muraglia Sorrentino. L'ultima emozione in pieno recupero: ennesimo centro di Callejon, girata audace di Koulibaly, il cuoio scheggia il palo e termina la sua corsa sul fondo. Si chiude così la sfida del San Paolo: il pubblico plaude gli azzurri nonostante le reti inviolate ma per il campionato tutto sembra ormai compromesso.

Foto: sscnapoli.it

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