Ancora sangue e violenza a Napoli.
Carlo Esposito e Antimo Imperatore sono stati freddati sull'uscio della porta di un appartamento in via Montale, nel rione Fiat di Ponticelli.

Due morti che gravano sulla coscienza di una politica passiva che avrebbe potuto evitare l'ennesimo spargimento di sangue.
La rabbia di Libera: "Quanto dovremo aspettare per vedere delle risposte alla violenza nei quartieri? Negli scorsi mesi abbiamo provato in tutti i modi a mantenere alta l'attenzione sulle violenze che insistono nella città e nella provincia di Napoli: attraverso comitati, mobilitazioni e denunce; attraverso la nostra presenza quotidiana nelle educative territoriali, con le associazioni di quartiere impegnate giorno e notte per costruire un'altra idea di vita e di comunità. Abbiamo reagito quando sono esplose bombe, dopo agguati e intimidazioni. Ma l'aria a Napoli è continua ad essere irrespirabile. Le risposte della politica continuano ad essere tardive. Servono risposte strutturali in termini di sicurezza e politiche sociali; in termini di posti di lavoro e di politiche educative che accompagnino i minori dentro e oltre la scuola fino ai 18 anni". Lo afferma  in una nota Libera parlando dell'agguato avvenuto a Ponticelli. "Noi torneremo in strada a mobilitarci perché il silenzio è complice della camorra e di chi vuole raccontare Napoli come una città indifferente ed assuefatta. Torneremo per le strade perché - si legge ancora nella nota - nonostante il dolore e la stanchezza non ci arrendiamo ancora all'idea che si possa morire di camorra e che Napoli non possa avere le stesse opportunità che invece hanno altri luoghi del nostro Paese. E per questo pretendiamo risposte".

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