La Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato beni (immobili e quote societarie) per circa 11 milioni di euro nell'ambito di una maxi-inchiesta sull'emissione di fatture per operazioni inesistenti finalizzate a mettere a segno una frode all'Iva intracomunitaria con triangolazioni commerciali in tredici Paesi europei: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Lettonia, Liechtenstein, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna.

Sotto inchiesta sono finite complessivamente 35 persone, ritenute appartenenti a un sodalizio criminale con base a Napoli. Attraverso alcune imprese cosiddette «cartiere» (create esclusivamente a fini di evasione) venivano importati e commercializzati svariati prodotti - dai casalinghi agli articoli per tabaccheria e fumatori - per un giro d'affari vicino ai 50 milioni di euro.

Sono invece 32 le società coinvolte nella frode all'Iva intracomunitaria, tutte intestate a persone ignare della gestione commerciale. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della terza sezione reati di criminalità economica della Procura della Repubblica partenopea.

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