“Chi ha inquinato deve pagare, ora abbiamo un pianeta da salvare” è il coro che questa mattina hanno intonato i giovani del movimento Friday for future. Un gigantesco corteo si è riunito alle 9 alla stazione di piazza Garibaldi percorrendo le strade principali della città fino a piazza Dante. Migliaia e migliaia di giovani studenti accompagnati da docenti, lavoratori, anziani con i loro nipoti, associazioni di Napoli e di tutto il territorio vesuviano hanno ricoperto l'intero corso Umberto superando piazza Bovio con striscioni, cori e tanta musica.

Il grido che li unisce è il trillo di una sveglia per i governi mondiali affinché la politica possa  concretamente occuparsi del reale problema del cambiamento climatico.

In cammino anche tante associazioni provenienti dai paesi del vesuviano afflitti dai fumi dei roghi tossici. Il comitato “mamme vulcaniche” spiega: "Ci hanno negato il diritto alla salute, stanno avvelenando il clima e stanno uccidendo noi, i nostri figli muoiono ogni giorno". 

Tra i giovani si diffonde il coro "il tempo sta scadendo", un allarme rivolto a coloro che hanno il potere di modificare le leggi, i governi mondiali, ma in particolare le multinazionali. 
"Bisognerebbe cambiare il nostro stile di vita - spiega una studentessa del liceo classico Orazio Flacco di Portici, continua- non si tratta solo di ridurre la plastica ma di preferire una passeggiata all'uso dell'auto, limitare il consumo di carne, evitare di consumare cibi delle grandi catene e multinazionali". 

Ad accompagnare i giovani in corteo anche genitori, adulti consapevoli della colpevolezza della propria generazione nei confronti del disastro ambientale. Padre Alex Zanotelli con questo spirito ha dichiarato: “ Sono qui ad 81 anni consapevole che la mia generazione sarà tra le più maledette della storia perché abbiamo distrutto il pianeta Terra. Dobbiamo chiedere scusa a questi ragazzi, gli consegniamo un mondo malato. Dico sempre ai giovani che loro non sono più il futuro, il futuro non esiste, sono l’unico presente che abbiamo. Tocca a loro ripensare radicalmente l’economia affinché tutti possano vivere dignitosamente in questo mondo. L’acqua sarà la prima vittima del cambiamento climatico, con lo scioglimento dei ghiacciai  solo il 3%  di questa è potabile. Se continua ad essere nelle mani delle multinazionali a breve ci saranno persone che moriranno senza acqua”.

Riflessioni importanti che scuotono le coscienze, soprattutto quelle dei più giovani. E’ giusto chiedersi come mai in Italia, nonostante la nuova sensibilizzazione nei confronti di questo tema, in politica si parli ancora poco di misure per contrastare il cambiamento climatico. Manca ancora un partito che rappresenti in pieno questo nuovo stile di vita di cui i giovani si fanno rapprsentanti.

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