Niente da fare. Non è bastato il dossier presentato dall’avvocato Grassani, legale rappresentante della SSC Napoli, e neppure la presenza in prima persona sia del patron azzurro, Aurelio De Laurentiis che del calciatore Kalidou Koulibaly per convincere la Corte d’appello federale a ridurre la sanzione ad una sola giornata, consentendo così al colosso senegalese di poter essere a disposizione di Ancelotti per il delicato posticipo di domenica sera, al San Paolo, contro la Lazio.

“Nel merito, la Corte, esaminati gli atti, rileva, in primo luogo, come il comportamento sanzionato, seppur avvenuto nell’ambito di una situazione ostile per il Sig. Koulibaly, a causa dei cori razzisti che hanno caratterizzato la suddetta gara, debba necessariamente essere ritenuto come irriguardoso nei confronti dell’Arbitro. L’immediata concatenazione temporale tra la notifica del provvedimento di ammonizione e l’applauso rivolto dal predetto calciatore all’Arbitro rendono, infatti, evidente l’intento di quest’ultimo di contestare, attraverso un gesto ironico e di scherno, la decisione del Direttore di Gara. Totalmente inconferente, quindi, deve essere ritenuto il richiamo alla decisione di questa Corte in merito al caso che ha coinvolto il giocatore Muntari sopra ricordato”. Queste, in sintesi, le ragioni che hanno spinto il presidente della Corte, Piero Sandulli, a rigettare il ricorso presentato dal club.

Emergenza in difesa. Una brutta tegola per il tecnico dei partenopei che contro i capitolini dovrà far fronte a tante assenze, soprattutto nel cuore dell’area. Albiol non sta benissimo ed in caso di forfait dello spagnolo scelte obbligate con i soli Maksimovic e Luperto a disposizione. Delicata la situazione anche a metà campo considerata la doppia defezione di Hamsik (infortunato, ndr) ed Allan (squalificato, ndr), per non parlare del vuoto da colmare in avanti con l’assenza di Insigne, causa squalifica.

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