Alla fine Tosel, il tanto temuto Tosel, ha utilizzato il metro dell’equità. Maurizio Sarri dovrà scontare, dopo la bufera degli insulti al tecnico dell’Inter Mancini, due giornate di squalifica in Coppa Italia.

Per il tecnico toscano del Napoli anche ventimila euro di multa. Chiaro il ragionamento del giudice sportivo: le offese di Sarri, per quanto di cattivissimo gusto, non rappresentano “discriminazione” perché le parole “frocio” e “finocchio” sono state riferite a persona notoriamente non omosessuale. Derubricate, dunque, a titolo di insulto.

Multa di cinquemila euro anche per Roberto Mancini colpevole, alla pari dell’allenatore del Napoli di ingiurie e minacce. Si chiude, dunque, con un nulla di fatto il polverone mediatico sollevato dall’ex allenatore del City che, dopo la vittoria dell’Inter in Coppa Italia a Napoli, era andato di corsa davanti alle telecamere della Rai a denunciare il comportamento omofobo di Maurizio Sarri.

Il tecnico toscano aveva immediatamente chiesto scusa. Ma non per questo aveva potuto evitare la bufera abbattutasi sul tecnico. Ora arriva una sentenza che punisce, giustamente, Sarri: ma che rende anche giustizia di due giorni in cui l’allenatore del Napoli è stato crocifisso da critica e addetti ai lavori.

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