La camorra è un fenomeno che interessa tutti i cittadini ed ognuno, con le armi di cui dispone, è chiamato a combatterla. “Napoli storie sbagliate” è la concretizzazione di questo concetto. La collaborazione tra l’autore Tonino Scala e i ragazzi del 2° Dati ne è testimonianza. “Questo libro – ha spiegato lo scrittore stabiese al teatro Minerva - nasce dall’esigenza di parlare ai ragazzi di cosa è la camorra. Rivivere le storie delle vittime innocenti è il modo migliore per farlo”. Una cooperazione che ha trovato piena corrispondenza e interesse da parte dei ragazzi. “La cosa più bella di quest’esperienza – ha aggiunto il dirigente del 2° Dati, Pasqualina Del Sorbo - è stata la conclusione dei ragazzi che alla violenza non si può rispondere con la violenza”. Le storie sbagliate dell’opera sono quelle di chi accidentalmente è stato vittima di faide camorristiche o di chi eroicamente ne raccontava le dinamiche. L’accensione dei lumi della memoria, al quale ha contribuito il professore Nicola Marano, e il reading di tali storie hanno accresciuto nei ragazzi la coscienza della “rivoluzione culturale” alla quale erano stati avviati, in sede di riflessione e redazione delle schede didattiche del libro, dalle professoresse Rosa Romano, Mariella Nunziata e Rachele Tortora. Un’atmosfera densa di emozioni al teatro Minerva: sotto la guida della professoressa Generosa D’Auria, i ragazzi, in coro, hanno cantato “Napul’è”; esemplare l’esibizione con l’oboe di “Nuovo cinema Paradiso” da parte del professore Giuseppe Tarantino. Conclusione dedicata ad un’esibizione ginnica delle ragazze preparate dalla professoressa Silvana Barbero.

LE TESTIMONIANZE. Non poteva mancare, nel volume di Scala, la storia del giornalista Giancarlo Siani. Il giudice Antonio Cirillo, commosso nel suo ricordo, ne ha tracciato un profilo esemplare. “Quando Giancarlo scriveva un articolo, faceva più danni di una mia condanna – ha sentenziato - La camorra la combattono tutti quanti ogni giorno. Anche voi, ragazzi, la potete combattere, studiando e preparandovi alla vita”. Commovente la testimonianza dei genitori di Nicola Nappo, ragazzo diciottenne di Poggiomarino, sottratto alla vita per errore dalla camorra. Così come emblematico è stato l’intervento di Pino Perna, presidente dell’associazione Durante, creata in memoria di Annalisa, altra vittima innocente, secondo il quale, nonostante mille difficoltà, “ancora oggi Annalisa sta dando i suoi frutti”. Della giornalista Giovanna Salvati e del grafico Giampaolo Lambiase gli ulteriori spunti di riflessione. Chiusura affidata al sindaco Giuseppe Balzano.

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