Domenica culturale a Portici presso la libreria Libridine di Via Diaz per il primo incontro con Paolo Trapani autore di Napoli sulla pelle il nuovo libro uscito da qualche giorno edito dalla Casa Editrice napoletana Juppiter Edizioni.

Un libro che va ad aggiungersi alla trilogia dei volumi già scritti sul calcio dall’autore, come l’ironico e goliardico “Maledetta Juve non sappiamo più come insultarti”, “Napoli la Città del Calcio, una squadra una maglia un popolo” seguito da “Rigore per la Juve.  Storie aneddoti statistiche della squadra più odiata d’Italia”.    

Trapani ha valutato l’esigenza di preparare un altro lavoro che integrasse l’assenza di un libro sugli scaffali dell’editoria che parli del calcio del Napoli che concentrasse l’attenzione sulla sua maglia. Nel libro si evidenzia il culto popolare e il mito della maglia azzurra come simbolo della squadra e si svolge un viaggio alla scoperta del mondo dei collezionisti. Un mondo sommerso, ma pieno di persone che raccolgono le maglie, le collezionano, le scambiano, le vendono quasi come in un calcio mercato. Sono nate a Napoli iniziative museali negli ultimi anni di collezionisti tifosi che hanno messo su proprio dei musei che si possono visitare. Al CIS di Nola è stato aperto, infatti un museo da parte del sangiorgese Francesco Cammarota.

Trapani espone nella sua opera quanta importanza abbia la maglia e il colore per i napoletani, per i quali diventa uno strato aggiuntivo del corpo: una vera e propria seconda pelle. Nel libro Paolo racconta di un collezionista che tratta proprio dell’evoluzione delle maglie del Napoli e di altre squadre nel tempo, e mostra quelle senza sponsor, il primo sponsor, i colori e tutte le foto che bene ne spiegano l’evoluzione.

Paolo Trapani, appassionato di calcio dall’età giovanile ha sempre vissuto il calcio allo stadio come si faceva un tempo. Una esigenza nata anche dal fatto che una città importante come questa nel mondo non avesse una seconda squadra e da qui l’esigenza di scrivere sul Napoli e tutti i suoi aspetti e che scaturisce da una “antipatia sportiva”, come la definisce scherzosamente, che lo porta a vedere i buoni da una parte e dall’altra i cattivi, il male, usando una metafora calcistica sportiva e seguendo il filo conduttore della rivalità.

“Di libri che trattano di calcio a Napoli, dei calciatori, della squadra ve ne sono tanti - spiega Trapani - ma nessuno si è mai concentrato sulla maglia simbolo importante della squadra. E raccontare storie di calcio a Napoli non può prescindere dal parlare della maglia”.

Dunque un libo ricco di aneddoti, retroscena e eventi, ma tutti legati alla maglia del Napoli e alla sua evoluzione e non si tratta di maglie nuove come tanti ne posseggono una, ma queste delle collezioni sono maglie da campo, ovvero indossate veramente dai calciatori negli incontri; maglie sudate, sporche di fango, maglie sventolate dopo un goal, maglie lanciate sugli spalti. Insomma la maglia è vera magia del calcio a Napoli perché per i napoletani la fede laicale è legata alla maglia e al suo colore azzurro.

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