Si pensa sempre che tra un autore e il protagonista della storia che racconta debba esserci una somiglianza, un’affinità di pensiero e, perché no, un’ immedesimazione rispetto alle vicende narrate.

Nel libro presentato stasera al Massè, che ha ospitato l’evento a cura della Libreria Biobar e Associazione Nuove Voci,Nata per te - Storia di Alba raccontata fra noi” di  Luca Mercadante e Luca Trapanese, non è affatto così.

Hanno presentato la serata  Francesco Alessandrella e Concetta Amura, due avvocati del Foro di Torre Annunziata, che hanno letto alcune pagine del libro ad un pubblico folto e partecipe, con l’intervento della loro collega Maria Elena Palomba, esperta in diritto di famiglia e membro dell’ AIAF, l’Associazione degli avvocati per la Famiglia e per i Minori. Ha spiegato a che punto è la nostra legislazione in materia di adozione e affido. La parola poi è passata a Luca, il papà di Alba.  Sentire ciò che racconta non lascia indifferenti. Primo single di Napoli a firmare l’elenco predisposto dal Tribunale per l’adozione di minori. Primo single chiamato per Alba, una bimba di appena trenta giorni già rifiutata da 30 famiglie, perché disabile. “Non mi sento di condannarle”, dice Luca. “Le coppie che arrivano a fare domanda per poter adottare dei bambini si sentono già esse stesse disabili”. Coppie che non sono riuscite ad avere figli naturalmente, coppie che per arrivare in quell’elenco di possibili genitori affidatari, sono passate al vaglio di psicologi, tutori, a cui hanno fatto veder casa e conti, sempre con un sorriso. E poi arriva la chiamata, quella che magari aspetti da anni, e ti dicono che il figlio non è come lo volevi tu.. il figlio perfetto. E allora rinunci, rifiuti, perché non te la senti, perché in effetti non l’hai neanche sbarrata la casella in cui davi il consenso per essere chiamato a fare da  genitore a un figlio disabile.

“Come non mi sento di condannare la madre naturale di Alba”, continua Trapanese. “Ci sono donne che non hanno istinto materno. E accetto la sua decisione di partorirla e lasciarla in ospedale. È stata comunque una grande donna quando ha deciso di portare a termine la gravidanza”. È un uomo fuori dal comune Luca Trapanese. La sua vita parla per lui. Non è solo single e gay, ma è una persona che lavora da anni nel sociale, che gestisce case famiglie per donne in gravidanza vittime di violenza, e si occupa anche e soprattutto di persone diversamente abili. Questa non poteva essere che la sua storia. Alba non poteva che essere la sua bambina, e lui il padre per lei. Stupenda anche la digressione che a questo punto fa l’altro Luca, l’autore del libro, che a un certo punto si chiede: ma chi è un padre? Quello biologico, quello che accudisce la prole? No. Un padre è tutte quelle persone che nella vita si incontrano e fanno ciò che farebbe un genitore. Conclude la serata Loredana Trisante, docente di Lettere della Scuola Media Pascoli, che  ha lasciato che fossero i suoi alunni a rivolgere domande all’autore. L’Associazione Nuove Voci si conferma se mai ce ne fosse bisogno, come vera fucina culturale della città oplontina e vero faro per un riscatto culturale della città.

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