Ormai da tempo il mondo della moda ha trovato nelle “edizioni limitate” un modo intelligente per tenere il livello hype sempre alle stelle.

Collezioni speciali, partnership esclusive e numeri limitati, sono solo alcuni dei tanti mezzi con cui alcuni dei brand più famosi del mondo riescono a convincere una moltitudine di clienti ad acquistare di più, accettando il più delle volte prezzi che non sarebbero mai disposti pagare se si trattassero di modelli facilmente reperibili per la durata di un’intera stagione.

Un modus operandi che finisce inoltre per prestare il fianco al mondo della contraffazione, con piccole imprese che intossicano il mercato con versioni facsimili dei tanto ambiti modelli esclusivi.

Il più delle volte poi, queste edizioni limitate sono accompagnate da una narrativa che ne rende ancora più accattivante il marketing, nel caso delle mere operazioni commerciali, o rende più efficace la sensibilizzazione del pubblico nei confronti di una causa, come è successo recentemente con molte campagne benefiche.

Come prevedibile però, in un’industria fortemente dominata dalla provocazione come quella della moda, c’è sempre qualcuno che di tanto in tanto supera i limiti, scatenando, probabilmente di proposito, un tam-tam mediatico destinato a durare per settimane.

È questa infatti la storia del rapper Lil Nas X e delle sue “Air Max” limited edition al centro della polemica da diversi giorni oltre oceano.

Air Max “sataniche”, è questo l’appellativo con cui si fa da giorni riferimento alla versione limitata dello storico modello di Nike creato dal rapper americano e dal suo collettivo artistico “Brooklyn MSCHF”.

Sì, non sono passati inosservati diversi dettagli della release che rendono le allusioni al mondo dell’occulto abbastanza ovvie anche per i meno esperti in materia.

Di questo modello sono stati prodotti solo 666 esemplari e sono state vendute (il modello è andato sold out in un minuto) all’iconico prezzo di 1018 dollari, un palese riferimento al verso di Luca della Bibbia in cui si parla della caduta di Satana dal Paradiso.

Ma non è tutto: la scarpa, stando a quanto annunciato dal collettivo MSCHF, oltre ad avere la famosa stella a cinque punte incastonata nella zona dei lacci, conterrebbe nella suola una goccia di sangue donato dal team creativo che ha permesso la realizzazione dell’ambita sneaker.

Come l’ha presa Nike? Non benissimo, considerato che dalla messa in vendita sono comparsi online numerosi inviti a boicottare la famosa multinazionale americana per il suo supporto al “satanismo”.

La compagnia ha quindi denunciato il collettivo (il nome del rapper non è in realtà presente nelle carte e lo stesso artista ha ripetuto di non avere nulla a che fare con la scarpa) rivendicando il diritto esclusivo di decidere quali capi d’abbigliamento siano autorizzati a portare l’iconico “swoosh”.

Nike ha anche precisato come non esista al momento alcuna collaborazione ufficiale con il rapper Lil Nas X e il collettivo MSCHF.

Sorge però spontanea una domanda: da dove arriva questa provocazione? 

Il tutto è da ricollegarsi al recente “coming out” del 21enne artista americano: “Sono gay, sono stato gay e sarò gay finché la terra continuerà a girare”. Affermazioni che gli sono costate diversi attacchi omofobi online e che hanno però inspirato la creazione del suo ultimo singolo “Montero: call me by your name”.

Il video, pubblicato lo scorso 26 marzo e che conta già più di 60 milioni di visualizzazioni, ritrae Lil Nas all’inferno, giocando sul fatto che sarà proprio la sua sessualità a portarlo lì.

Sono presenti anche diversi riferimenti a teorie cospirazioniste che lo riguardano: incredibile ma vero, stando al mondo del web l’artista americano sarebbe, tanto per cambiare, un altro degli illuminati oltre che essere partecipe di un perverso programma per il lavaggio del cervello dei più giovani verso l’omosessualità.

Le sue “Air Max” sono quindi da vedere in quest’ottica: un accessorio provocatorio per accompagnare il viaggio narrativo della sua ultima creazione musicale.

Una provocazione che ha fruttato più di 677.000$ in un minuto scarso!

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