No alle "bombe ecologiche": Torre Annunziata cambierà volto
Dal porto allo spolettificio, fino agli scavi di Oplonti e la bretella: Ammendola fa la conta delle opere in cantiere
27-04-2018 | di Marco De Rosa
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No alla seconda foce del fiume Sarno, sì ad una serie di opere che cambieranno il volto di Torre Annunziata”. Parole dell’assessore ai lavori pubblici Luigi Ammendola il quale, nel corso del suo intervento nell’ultimo consiglio comunale straordinario, ha messo a fuoco obiettivi e finanziamenti che “stravolgeranno” la città.
Trincerone ferroviario, collegamenti dal porto alla zona alta di Torre Annunziata, litorale, villa comunale e strutture turistico – ricettive: la città che ha in mente l’amministrazione comunale potrebbe assumere un volto decisamente diverso da quello attuale.
“Le opere previste – ha spiegato l’assessore Ammendola – vanno dal collegamento della zona alta della città con il litorale, compreso i lavori di completamento del trincerone ferroviario, assieme all’allargamento di Villa Parnaso, alla rivisitazione progettuale dell’attuale villa comunale ed alla creazione di un percorso pedonale che vada fino alla foce del Sarno. Sarà un nuovo lungomare, che passerà dalla bonifica della zona delle Sette Scogliere e della Salera, che verranno dotate di una passeggiata pedonale e di una pista ciclabile, collegate con la vicina Castellammare”.
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Un investimento peraltro già finanziato dalla Regione Campania con 7,2 milioni di euro ai quali si dovrebbero aggiungere agli altri 84 milioni, da investire per la costa, per il trincerone, spazi verdi ed altre strutture turistico – ricettive, specie nell’area attorno allo Spolettificio, che dovrà essere oggetto di una linea di finanziamento a parte.
Ma c’è dell’altro e riguarda il secondo lotto della bretella: i lavori interesseranno la zona che da via Terragneta porterà fino allo svincolo autostradale. “I lavori – ha spiegato Luigi Ammendola – avranno un leggero tratto in sottopasso ferroviario e consentiranno a quelli che usciranno dall’autostrada di arrivare in pochi minuti al porto oplontino oppure agli scavi di Oplonti. In questo modo riusciremo ad immaginare un porto non solo visto da centro di smistamento commerciale ma anche come punto di riferimento turistico, chiedendo alla Regione di inserire alcuni collegamenti che da qui arriveranno alle isole”.
Una vera e propria riqualificazione della città di Torre Annunziata, che attualmente però deve risolvere la questione legata alla creazione della seconda foce Sarno: nella seduta consiliare di giovedì 26 aprile è stato ribadito con forza l’opposizione al provvedimento. In tal senso, l’amministrazione comunale dovrà istituire velocemente il tavolo tecnico con la Regione Campania ed i 39 comuni situati lungo il bacino del Sarno per studiare soluzioni alternative a quella che rischia di essere, come è stato detto da tutte le forze in consiglio, “la seconda bomba ecologica di Torre Annunziata”.
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