“Non aggredì i vigili urbani”: assolto dopo un calvario di 4 anni
La difesa: “Reato mai commesso”. Avvocato ipotizza querela contro “caschi bianchi”
10-06-2016 | di Salvatore Piro
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SANTA MARIA LA CARITÀ. Non aggredì i vigili urbani: assolto con formula piena dopo un calvario giudiziario di 4 anni. L.M., cittadino residente a Santa Maria La Carità, era finito a processo per resistenza a pubblico ufficiale e abusivismo edilizio. “Reati mai commessi” ha spiegato il suo legale, l’avvocato Massimo Fortunato, dopo la sentenza emessa oggi dal giudice monocratico del Tribunale di Torre Annunziata.
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IL PROCESSO. I fatti risalgono al 2011, quando L.M. ha un diverbio con un suo vicino di casa per i lavori ad una tettoia. Lavori autorizzati dal Comune sammaritano e su una struttura esistente dal 1965, come dimostrato con foto e atti prodotti in giudizio. Sul posto giunsero anche i vigili urbani del comando di Santa Maria la Carità, "respinti" dal proprietario. I vigili decisero di chiedere l’intervento dei carabinieri della stazione di Sant’Antonio Abate, “che non ravvisarono irregolarità”. Circostanza confermata dalla testimonianza a processo di alcuni militari dell’Arma.
IL COMMENTO. “Il mio assistito – ha commentato l’avvocato Fortunato – era imputato ingiustamente”. Adesso, il legale sta valutando l’ipotesi di querelare per calunnia i vigili urbani e il vicino di casa.
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