Non faceva parte del clan, sconto per il neomelodico Tony Marciano
Il cantante torrese condannato a cinque anni per droga. In appello, cade l’accusa di associazione a delinquere
02-06-2015 | di Salvatore Piro
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«Nun ciamm arrennere». Cantava così nel 2012, prima che i carabinieri lo arrestassero nella sua casa di via Andreulli a Boscoreale, “Tony” Marciano (Ciro per l’anagrafe), il neomelodico di Torre Annunziata ritenuto dalla Dda una sorta di ‘menestrello’ del clan Gionta. La sua ultima hit estiva, per l’Antimafia di Napoli, era un appello ai camorristi a resistere contro i pentiti. Anche per questo, per quella sua vicinanza al clan, Marciano, nel 2013 in primo grado, fu condannato a 10 anni di carcere: associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, il verdetto quel giorno.
Sentenza figlia del blitz “Santa Priscilla”, che in estate portò all’emissione di ventidue ordinanze di custodia a carico di presunti affiliati e fiancheggiatori della cosca dei “Valentini”. Clan capace, secondo gli inquirenti, non solo di importare cocaina, hashish ed amnesia dall’Olanda, ma pure di stabilire chi dovesse cantare e chi no nei “concerti di piazza” in onore della Madonna della Neve. In undici scelsero poi l’abbreviato a processo: quasi un secolo e mezzo di carcere, la pesante condanna. Condanna quasi stravolta, oggi, dalla quinta sezione della Corte d’Appello.
Per i giudici Tony Marciano spacciava sì, ma non facendo parte di alcuna associazione, e a Napoli arriva lo sconto. Il neomelodico passa da dieci a cinque anni e quattro mesi di reclusione: difeso dall’avvocato Giuseppe Ricciulli, il cantante torrese è ai domiciliari da Pasqua. Probabilmente è così che sconterà anche gli ultimi due anni di pena (i primi tre, infatti, Tony Marciano li ha già trascorsi tra il carcere e la sua casa all’ombra del Vesuvio, ndr). Sconto oggi anche per l’ex compagna di Marciano, Carmela Nasto (assistita dall’avvocato Roberto Cuomo), condannata a otto anni e quattro mesi. In primo grado, la ex di “Tony” beccò quasi tredici anni. L’aggravante dell’associazione cade in appello solo per un altro imputato, Angelo Arpino, difeso da Ciro Ottobre.
Di seguito, tutte le condanne.
LA SENTENZA:
Ciro “Tony” Marciano 5 anni e 4 mesi
Carmela Nasto 8 anni 4 mesi
Michele Marotta 10 anni e 4 mesi
Beniamina Salernitano 11 anni e 8 mesi
Angelo Arpino 5 anni 4 mesi
Aniello Nasto e Alfonso Nasto (entrambi già 20 anni definitivi, capi promotori) 6 e 7 anni
Alfonso Viola 11 anni in continuazione
Raffaele Repino 10 anni
Antonio Caracciolo 7 anni 8 mesi
in foto, "Tony" Marciano al momento del suo arresto
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