'Non vestirti così o ti ammazzo', in manette il nipote di un boss
La vittima ha lanciato l'sos con il telefono anti violenza "Mobil Angel"
16-12-2023 | di Redazione
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Un inferno. Sia prima, quando erano fidanzati, ma anche dopo: dopo averlo lasciato e aver trovato il coraggio di denunciarlo per le minacce, le molestie e le prevaricazioni subite. Il presunto aguzzino ha solo diciannove anni ed è il nipote di un boss dei Quartieri Spagnoli, a Napoli, una discendenza di cui va fiero e si vanta. La vittima è una ragazza costretta a subirne la gelosia malata: "Togli i contatti dei maschi dalla rubrica e dai social. Non frequentare le amiche e non vestirti in modo vistoso. Io ti uccido, uccido tuo padre, devi stare con me", le diceva, e per essere più esplicito le spediva fotografie che lo ritraevano con in mano una pistola. Fin quando i militari lo hanno arrestato. La relazione tra i due è sempre stata connotata da tira e molla.
E anche quando lei finalmente l'ha lasciato, non si è rassegnato Roberto Antini, nipote del defunto boss Antonio Ranieri, detto "Polifemo", il nonno materno, che il giovane evoca spesso e col cui nome si fa chiamare. "A chi va a ballare e incontra la mia ex... sequestratela vi do 500 euro...", scriveva su Instagram dopo il rifiuto della ragazza di andare a ballare con lui. Avvertendo, però, che "a chi solo la guarda siate pronti a una pioggia di proiettili". Insomma, una vita violenta quella di Antini, non solo a parole. Solo qualche giorno fa ha spaccato una bottiglia in testa a un negoziante che aveva rapinato, ragione per cui all'accusa di atti persecutori aggravati nei confronti della ex, si affianca quella di rapina e lesioni aggravate.
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A novembre, poi, aveva aggredito anche la madre e un medico dell'Ospedale del Mare dove era stato portato per una crisi psicomotoria. L'ex fidanzata ormai era terrorizzata. Cercava in tutti i modi di evitarlo, andava a dormire dalla sue amiche, non si recava più al lavoro, usciva solo in compagnia di qualche parente. Le minacce si sono poi intensificate soprattutto lo scorso novembre, dopo la denuncia. La ragazza, inoltre, più volte è stata costretta integrare la prima querela: l'ultima è dello scorso 5 dicembre. "Vai a ritirate le denunce... prendo tutta la benzina e vi incendio casa...", la minaccia di Antini. "Ma se arriva il 31 dicembre io, sull'anima del nonno, non restare a casa perchè questa casa non la tieni più...". Una situazione delicata e pericolosa che ha indotto i carabinieri, d'intesa con la sezione 'fasce deboli' della procura, a dotare la ragazza del mobil angel, il cellulare antiviolenza che la vittima è stata costretta ad azionare 4 o 5 volte.
Fino a che la stessa procura ha chiesto l'arresto del giovane, disposto dal gip per le "plurime e reiterate" condotte minatorie, morbose e moleste. Da Napoli a Roma. Altri protagonisti, ma storia drammaticamente simile. "Uccido te e le tue figlie come cani": questa una delle tante minacce usate contro la moglie e le figlie di lei, per anni, da Armando Casamonica, membro del clan criminale che opera nell'area est della Capitale, già conosciuto alle forze dell'ordine per problemi con droga e truffa. Anche in questo caso, dopo aver subito a lungo umiliazioni e vessazioni, la donna ha trovato la forza di reagire: è scappata e ha denunciato tutto alla Polizia, che ha rintracciato Casamonica e l'ha arrestato.
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