Nuova esclusiva tac coronarica al Cmo: stop ai falsi positivi
Lunedì a Palazzo Partanna sarà illustrata l'innovativa della metodica
09-11-2019 | di Redazione
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La novità è racchiusa in un sofisticato software che senza appesantire di raggi X la classica Tac delle coronarie migliora la prognosi dei pazienti, riduce i costi complessivi della metodica e abbatte il numero complessivo di indagini invasive e di procedure di rivascolarizzazione assicurandoli solo ai ristretti casi che se ne giovano realmente. Un vantaggio per i pazienti e anche per evitare sprechi e trattamenti inappropriati.
L'innovazione è tata introdotta in Campania in esclusiva dal Cmo di Torre Annunziata, in un progetto pilota sperimentale che va avanti da alcuni mesi e finora offerto gratuitamente ai pazienti che si rivolgono alla struttura oplontina accreditata con il Servizio sanitario nazionale.
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La portata innovativa della metodica sarà illustrata nei dettagli lunedì 11 novembre a Napoli a Palazzo Partanna in Piazza dei Martiri presso la sede dell'Unione industriali di Napoli in una tavola rotonda alla quale partecipano Pasquale Perrone Filardi presidente della Società italiana di Cardiologia e direttore della scuola di specializzazione in malattie cardiovascolari dell'Università Federico II, Luca Del Viscovo docente presso il dipartimento di Medicina di precisione dell'Università Vanvitelli e Gianluca Pontone del dipartimento di Imaging cardiovascolare del Centro cardiologico Monzino Irccs di Milano, centro di eccellenza nel settore della diagnostica cardiovascolare.
A fare gli onori di casa Vito Grassi, presidente dell'Unione industriali di Napoli. La presentazione dell'iniziativa è invece affidata a Luigi Nicolais, presidente di Campania digital e Anna Maria Colao ordinario di Endocrinologia della Federico II. Nella malattia coronarica la migliore diagnosi equivale alla terapia più efficace. Associando alla Tac delle arterie del cuore una elaborazione matematica del flusso sanguigno si riesce a limitare l'uso delle metodiche di indagine invasive (coronarografia) e delle correlate terapie come l'angioplastica, solo ai casi strettamente necessari. L'obiettivo è evitare i falsi positivi alle indagini (e i conseguenti trattamenti invasivi inappropriati).
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