"Assolto perché il fatto non sussiste". Sono le 11:40 all'aula Siani del Tribunale di Torre Annunziata. Collegato in videoconferenza dal carcere di Milano, Aldo Gionta ascolta la sentenza che lo scagiona dall'accusa di aver violato, nell'ottobre 2012, gli obblighi di sorveglianza speciale cui era sottoposto.

Secondo il pm della Procura, Emilio Prisco, il boss era in un ristorante di Vico Equense, non a casa. A dimostrarlo un'intercettazione telefonica sull'utenza della moglie di Gionta, Annunziata Caso. Intercettazione oggi dichiarata inutilizzabile dal giudice monocratico della seconda sezione penale del Tribunale. Aldo Gionta è assolto dall'accusa. I suoi legali, Giovanni Tortora e Nicolas Balzano, esultano a fine udienza, incassando la vittoria: "Gionta oggi risparmia una bella pena", il loro primo commento.

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