Il mercato della canapa light ha numerose potenzialità di crescita, soprattutto se si considerano le molte ricerche ancora in corso riguardo i principali metaboliti che contiene la pianta in questione.

In effetti, gli ultimi studi condotti mettono in evidenza le proprietà benefiche del cannabidiolo, meglio conosciuto come CBD. Trattandosi di una sostanza naturale, combinata con nutrienti di tipo vegetale, può rivelarsi un toccasana se assunta, ad esempio, sotto forma di olio CBD.

Attualmente, in Italia non è possibile consumare articoli del genere. Tuttavia, sono sorti diversi ecommerce di canapa light che propongono una ricca varietà di prodotti a base di CBD da poter collezionare.

CBD e THC: di che si tratta? Quali sono le differenze?

Come già accennato, la cannabis è al centro di numerosi studi in questi ultimi anni. Le ricerche si sono concentrate sull’analisi dei due metaboliti principali della canapa Sativa: il CBD e il THC.

Quando si parla di cannabis light, ci si riferisce, però, a piante trattate appositamente per avere un’elevata percentuale di CBD e livelli bassissimi di THC.

La motivazione è legata alla natura dei metaboliti in questione: il tetraidrocannabinolo è la causa per la quale la marijuana è illegale. In effetti, è stato dimostrato che produce effetti psicotropi, alterando lo stato mentale dei consumatori.

Molto spesso, soprattutto per chi ne fa un eccessivo uso, può capitare di vivere stati d’ansia, di sovraeccitazione con battito accelerato, oppure semplicemente andare in paranoia.

In tal caso, entra in gioco il CBD: agisce per contrastare gli effetti, spesso indesiderati, prodotti dal THC.

In verità, il cannabidiolo sembrerebbe trovare un campo d’applicazione molto più vasto. Non essendo una sostanza che agisce sulla psiche dei consumatori, e soprattutto, che non crea dipendenza, sembrerebbe rilasciare effetti positivi sul proprio organismo.

Cosa dicono gli studi sul CBD?

Per ampliare il discorso riguardo il CBD, è interessante riportare alcuni studi, principalmente condotti presso gli USA o in Canada.

Qui si riporta uno studio condotto nel 2018 presso la Washington State University, che si concentra sulla relazione esistente tra il cannabidiolo e disturbi psicologici come la depressione.

La ricerca si fa ancor più interessante se contestualizzata: i ricercatori hanno somministrato elevate dosi di CBD agli interessati, esaminandone gli impatti durante la vita quotidiana.

I risultati hanno mostrato che, dopo un uso costante di CBD, nei soggetti in questione c’è stato una notevole riduzione di ansia, stress e depressione.

Lo studio dimostra anche che, in caso di depressione persistente, combinare dosi di THC e CBD offre maggiori risultati. In questo specifico caso, entrai in gioco un ulteriore argomento, cioè la marijuana terapeutica, ottenibile solo sotto prescrizione medica.

Olio CBD: come riduce lo stress?

La verità è che gli studi condotti sul CBD come quello riportato poco fa, sono davvero numerosi. Infatti, è stato anche analizzato il modo in cui il cannabidiolo riesce ad agire sull’organismo.

Il CBD, in breve, riesce ad interagire con il sistema endocannabinoide (SEC). Più precisamente, non c’è una vera e propria interazione, ma riesce a stimolare i recettori CB1 e CB2.

In questo modo, riesce ad influenzare ulteriori ricettori, come quello che regola la serotonina, da cui dipende il buonumore.

Il CBD ha un raggio d’azione davvero ampio, ma in qualsiasi caso, è una delle poche sostanze che non altera il proprio organismo. Al contrario, sembra modulare e regolare il corretto funzionamento di diverse zone del corpo, sia a livello fisico, che mentale.

Olio CBD: riduce davvero lo stress?

Dunque, ora è naturale chiedersi: assumere olio CBD è utile per ridurre lo stress? Stando a quanto riportato dai numerosi consumatori, nei paesi in cui è legale, consumare prodotti come olio CBD può essere una terapia alternativa, naturale e priva di effetti collaterali per contrastare alcuni disturbi spiacevoli.

L’olio CBD deriva dalla spremitura dei semi di canapa, con del CBD estratto dalle infiorescenze e mescolato con sostanza vegetali, come l’olio di oliva o di cocco, essenziali per consentire al corpo un’assunzione corretta.

Si opta per la via sublinguale perché sembrerebbe il metodo più rapido ed efficace per notare immediatamente gli effetti rilasciati dal CBD.

Nel caso in cui non si soffrisse di gravi problemi, si consumano circa 3 o 4 gocce quotidianamente, per un periodo di almeno 15 giorni. Naturalmente, coloro che non ottengono i risultati sperati, sotto consiglio del medico, possono gradualmente aumentare le dosi.

In qualsiasi caso, il numero di persone che si affidano all’olio CBD per combattere lo stress, nei paesi in cui è concesso, è in costante crescita.

 In effetti, quando e, soprattutto, nei paesi in cui è possibile usufruirne, i prodotti al CBD si rivelano un toccasana per il benessere psicofisico, da consumare senza porsi il problema di effetti collaterali o indesiderati.

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