Oltre 800 fascicoli accumulati: colpa del “magistrato poeta”
Presidente del tribunale di sorveglianza di Perugia lavora a smaltimento degli arretrati: il caso finisce al Csm
23-08-2023 | di Redazione
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Per il presidente del tribunale di sorveglianza di Perugia Antonio Minchella il magistrato del suo ufficio Ernesto Anastasio "sicuramente non è impreparato" ma questo non gli ha impedito di accumulare circa 800 procedimenti d'arretrato da quando è in servizio nel capoluogo umbro, cioè dal 2021.
Un carico, quello del "giudice poeta", come è definito anche in un comunicato dei vertici degli uffici giudiziari della regione, per fare fronte al quale il presidente del Tribunale di sorveglianza Antonio Minchella ha predisposto un piano di smaltimento che prevede l'assegnazione dei fascicoli a se stesso e agli componenti dell'ufficio.
Del magistrato di sorveglianza si occuperà anche il Csm, all'inizio del prossimo mese, dopo che lo stesso presidente e i vertici degli Uffici giudiziari umbri, oltre un anno fa, hanno segnalato la situazione alle autorità competenti ad esercitare l'azione disciplinare sui magistrati, cioè il ministero di Giustizia e la procura generale presso la Cassazione.
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I circa 800 procedimenti accumulati dal magistrato di sorveglianza riguardano i detenuti nelle carceri dell'Umbria (per varie esigenze, dai permessi alla liberazione anticipata) e coloro che sono sottoposti ad esecuzione penale. "In questi anni avevo già attuato, in accordo con la Corte d'appello e la procura generale, due piani di rientro per il dottor Anastasio ma ogni tentativo è stato vano" ha detto Minchella. "L'ho richiamato al dovere più volte" ha aggiunto.
Anastasio, 54 anni, originario di Piano di Sorrento, subì già un procedimento disciplinare quando era alla sorveglianza di Santa Maria Capua a Vetere. I procedimenti accumulati a Perugia, dove continua a essere regolarmente in servizio, riguardano le questioni più varie. "Si va dalla richiesta di concessione della messa in prova - spiega il presidente del tribunale di sorveglianza -, ai colloqui, ad altre che toccano anche la libertà dei detenuti. E talvolta la mancata risposta può far pensare a una scarsa attenzione alle loro istanze e quindi creare nervosismo in un contesto già di per sé difficile".
Il presidente ha più volte chiesto conto dei ritardi ad Anastasio ma sulle spiegazioni fornite dal magistrato sceglie di mantenere il riserbo. "Sicuramente non è impreparato - sottolinea Minchella -, ha anzi un'ottima cultura. E' una persona appassionata di discipline umanistiche, di poesia e di letteratura antica e latina in particolare ma non ha mai utilizzato questi argomenti per spiegare la scarsa produzione di provvedimenti". "Dispiace - conclude il presidente Minchella – perché questo caso rischia di far passare in secondo piano il lavoro imponente che fanno ogni giorno i magistrati di sorveglianza smaltendo un notevolissimo numero di procedimenti e dando alla popolazione carceraria l'attenzione che merita".
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