"A a palazzo Fienga che vengono deliberati ed organizzati omicidi ed azioni di sangue lungo la pubblica via, che vengono costantemente occultate armi e sostanze stupefacenti dell'organizzazione, che vengono convocati gli imprenditori per essere minacciati e sottoposti ad estorsione". Lo scrive, in una lunga nota, il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Filippo Beatrice, nello spiegare le motivazioni che hanno portato ad ordinare ed eseguire oggi a Torre Annunziatalo sfratto delle famiglie occupanti gli immobili di palazzo Fienga, ritenuta roccaforte del clan Gionta. "Il sequestro dell'immobile - prosegue Beatrice - è stato reso necessario per scongiurare il grave, attuale e concreto pericolo che gli affiliati in libertà dell'organizzazione utilizzino ancora una volta lo stabile per riorganizzare all'indomani della cattura di Aldo e Valentino Gionta, le fila della cosca".


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