Aveva pensato a tutto, in quei momenti di ‘lucida follia’, con sua moglie, Ida Fontana, in una pozza di sangue sul pavimento della cucina, Umberto Scarsillo ha preparato anche la borsa. Poi, con estrema freddezza, ha chiuso tutta casa, si è messo in auto e ha raggiunto la caserma di Torre Annunziata, dove ha chiesto di poter parlare con un ufficiale. Pochi minuti dopo una gazzella a sirene spiegate ha raggiunto quell’abitazione al civico 940 di via Nazionale, per trovare conferme a quell’agghiacciante resoconto. Il cadavere era lì, in cucina. Un solo colpo col manico di un piccone, il ‘verdetto’ del medico legale. Intanto oggi pomeriggio il 70enne è stato ascoltato per ore dal magistrato, il dottor Manzi. Soltanto poco fa è stato infine accompagnato nel penitenziaro di Poggioreale. Finisce così la lunga e drammatica giornata della famiglia Scassillo.   

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