Era a bordo della Fiat 500 usata per uccidere Antonio Morione. Con quell’auto hanno prima seminato il terrore, poi hanno compiuto almeno due rapine prima di uccidere un innocente pescivendolo di Torre Annunziata. Infine si sono dileguati dando alle fiamme l’auto usata, facendo perdere ogni traccia.

Nella ricostruzione meticolosa del piano messo in piedi dalla banda di rapinatori, un unico elemento è sfuggito ai carabinieri: il quinto uomo del commando. L’ordinanza emessa dal Gip Aufieri che ritiene Luigi Di Napoli (detto “Giggino ‘o russ”), Angelo Palumbo, Francesco Acunzo e Giuseppe Vangone responsabili dell’omicidio di Antonio Morione rivela la presenza di un’altra persona, tuttora non identificata, che ha partecipato attivamente alla notte di follia dell’antivigilia di Natale del 2021.

L’uomo, inizialmente seduto sul sedile anteriore destro della Fiato Punto usata dalla banda quella sera, si mette alla guida della Fiat 500, rubata sei giorni prima all’esterno dello stadio Arechi di Salerno mentre si disputava un incontro di campionato della serie A. Nel corso della prima rapina alla pescheria del fratello della vittima, l’uomo resta in piedi, armato di pistola, all’esterno dell’esercizio commerciale. Poi, durante il tragitto per raggiungere la pescheria di Antonio Morione, con pistola in pugno, “ha esploso alcuni colpi d'arma da fuoco in aria – si legge nelle oltre 250 pagina dell’ordinanza -. Esplosioni comprovate dalla condotta tenuta da alcuni pedoni, che si accovacciano dietro i veicoli parcheggiati per strada prima che l'autovettura arrivi alla loro altezza”.

Data l’assenza di videocamere di sorveglianza, non è stato possibile ricostruire nel dettaglio il percorso effettuato durante la fuga (dopo l’omicidio) fino al luogo in cui l’auto è stata data alle fiamme. Si sa solo che si sono allontanati ad alta velocità in un luogo appartato, dove la vettura è stata abbandonata e successivamente data alle fiamme con una tanica di benzina riempita da Acunzo in un distributore di Boscotrecase. Il dato certo è che, poche decine di minuti dopo la fuga, la Fiat 500 venne ritrovata, già completamente distrutta dalle fiamme, in via Maria Montessori di Boscoreale, nel piazzato dell'isolato 1 del Piano Napoli.

Un piano studiato nei minimi dettagli, su cui stanno lavorando alacremente i carabinieri di Torre Annunziata, alla ricerca di ogni elemento utile a scardinare il “gioco” di dispersione meticolosa degli indizi che incastrano i colpevoli.

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