Omicidio Avino, il suo ex al pm: “Non rispondo”. Nuove “prove” inchioderebbero Annunziata
Appena finito l’interrogatorio di garanzia. Gli inquirenti avrebbero in mano anche un filmato decisivo
15-09-2015 | di Salvatore Piro
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E’ da poco terminato alla caserma dei Carabinieri di Terzigno l’interrogatorio di garanzia di Nunzio Annunziata, il 36enne fermato all’alba a Poggiomarino con l’accusa di aver ucciso la sua ex compagna, Vincenza Avino (35), trucidata ieri da alcuni colpi d’arma da fuoco sparati in strada da un’auto in corsa.
Un interrogatorio lampo, durato meno di un’ora dinanzi al gip e al pm della Procura della Repubblica di Nola, Maurizio De Franchis, e nel quale Annunziata (assistito dagli avvocati Giovanni Tortora e Gaetano Rapacciuolo) si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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Gli elementi di prova che inchioderebbero il presunto killer sarebbero però schiaccianti. Oltre alla telefonata partita dal cellulare della vittima e indirizzata al fratello Francesco, subito dopo il “raid”, gli inquirenti avrebbero riferito ad Annunziata ed alla sua difesa di essere in possesso di immagini forse decisive per chiarire il delitto. Pochi attimi ripresi dalle telecamere di sorveglianza, poste all’esterno della farmacia dalla quale la vittima sarebbe uscita poco prima della sua morte.
Contestato all’ex compagno della Avino, nel corso dell’interrogatorio, anche il ritrovamento della borsa della donna nella sua vettura (una Fiat Punto bianca, sulla quale sono stati già svolti rilievi per accertarne all’interno la presenza di polvere da sparo) e soprattutto un presunto e per ora ancora “misterioso” prelievo di circa mille euro dalla carta di credito della povera 35enne.
Un quadro indiziario grave che appesantirebbe addirittura la posizione di Annunziata, descritto come “stanco e provato” alla fine dell’interrogatorio. L’uomo sarà ora trasferito a Torre Annunziata, in attesa dell’emissione del decreto di fermo e del suo trasferimento in carcere forse a Poggioreale.
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