“Francesco Cirillo ha partecipato all’omicidio di Maurizio Cerrato. L’ha tenuto bloccato insieme agli Scaramella per non farlo fuggire, prima che Antonio Cirillo sferrasse la coltellata”. A parlare è Antonio Venditto, il ragazzo prima arrestato e poi scarcerato nella vicenda dell’assassinio dell’ex dipendente degli scavi di Pompei, avvenuto a Torre Annunziata il 19 aprile scorso. Venditto è stato ascoltato dal giudice e dagli avvocati nel corso dell’incidente probatorio tenutosi questa mattina al tribunale di Torre Annunziata.

“A spiegarmi cosa fosse accaduto è stato Giorgio Scaramella – ha continuato Venditto – mentre eravamo in carcere, ristretti nelle celle di isolamento covid”. Acquisite così prove della responsabilità di Francesco Cirillo nell’omicidio avvenuto in via IV novembre.

Gli avvocati della difesa hanno provato a difendersi, sollevando dubbi sull’ammissibilità dell’incidente probatorio, perché “comprime il diritto di difesa, in quanto risulta difficile stabilire un perimetro di estrapolazione delle dichiarazioni accusatorie nei confronti di Francesco Cirillo, senza coinvolgere anche gli altri indagati”. Una tesi respinta dal Giudice che è andato avanti con l’esame nei confronti di Venditto.

Sospeso invece il confronto con Alessandro e Pierluigi Savarese, i gestori dell’autorimessa di Torre Annunziata in cui ha trovato la morte Maurizio Cerrato. Verranno ascoltati per cristallizzare le loro dichiarazioni agli inizi di novembre.

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