Omicidio Cerrato. Niente sconto per le belve: ora rischiano l'ergastolo
Accolte dal gup Iannone le richieste del pm Moccia, andranno tutti a processo. Prima udienza il 6 maggio alla Corte d'Assise di Napoli
07-04-2022 | di Gianluca Buonocore

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Nessuno sconto per le belve che uccisero Maurizio Cerrato. Poco prima delle 17 il gup del Tribunale di Torre Annunziata Fernanda Iannone ha sentenziato il rinvio a giudizio per Giorgio e Domenico Scaramella e Antonio e Francesco Cirillo. Per quest'ultimo la sua difesa aveva chiesto il non luogo a procedere, ma il giudice per l'udienza preliminare è stato di un altro avviso. Accolta in pieno, dunque, la richiesta del pm Giuliana Moccia. Costituite le parti civili che sono la famiglia Cerrato, la sorella della vittima, la fondazione Polis e il Comune di Torre Annunziata.
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Il dolore di una famiglia e la rabbia per una giustizia ancora sospesa, nonostante tre gradi di giudizio
La prima udienza è stata fissata per il prossimo 6 maggio alla Corte Assise di Napoli II Sezione. Prosegue il percorso di giustizia per la famiglia di Maurizio Cerrato, ammazzato dalle quattro belve per un parcheggio lo scorso 19 aprile in via IV Novembre a Torre Annunziata. Tutti sono accusati di omicidio in concorso aggravato dai futili motivi. Dietro l'angolo una condanna all'ergastolo per i colpevoli di un omicidio efferato che ha sconvolto un'intera città.
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