Omicidio Cerrato, verso il processo i parcheggiatori omertosi che cancellarono le immagini del delitto
Nei guai anche Marco Salvi. Tutti e tre sono accusati di favoreggiamento
04-02-2022 | di Redazione
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Verso il processo anche i parcheggiatori omertosi dell’omicidio di Maurizio Cerrato. Il pm Giuliana Moccia ha chiuso le indagini sull’efferato delitto della notte del 19 aprile scorso in via IV Novembre a Torre Annunziata.
A rischiare l’ergastolo le quattro belve che misero fine alla vita di Cerrato: Giorgio e Domenico Scaramella e Francesco e Antonio Cirillo. Quest’ultimo è reo confesso della coltellata che trapassò il torace del custode degli scavi di Pompei.
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Partner del progetto il Tribunale di Torre Annunziata
Accusati di favoreggiamento anche Alessandro e Pierluigi Savarese, i proprietari del parcheggio dove avvenne l’omicidio. Furono loro a cancellare le immagini, poi recuperate grazie a una perizia tecnica della Procura, di quei momenti drammatici per Maurizio e Maria Adriana Cerrato. I due si piegarono alle minacce di Giorgio Scaramella, che li minacciò se avessero mostrato il video agli inquirenti. Ora rischiano il rinvio a giudizio per favoreggiamento.
Stessa accusa anche per Marco Salvi, datore di lavoro di Maria Adriana Cerrato, che ammise di non aver visto in volto le belve. Circostanza negata dalla stessa figlia della vittima e anche dalle immagini.
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