E’ un processo alle ‘nuove generazioni’ della camorra ercolanese quello che si sta prospettando con l’udienza tenutasi ieri nel tribunale di Napoli. Alla sbarra c’è il 21enne Vincenzo Perna, presunto responsabile dell’omicidio del 18enne Gaetano Lavini, accoltellato lo scorso primo marzo, a Pugliano. La lunga testimonianza del comandate della Compagnia dei carabinieri di Torre del Greco, Michele De Rosa, ha permesso di accertare un nuovo inquietante aspetto della vicenda: la probabile vicinanza del 21enne al clan Papale, in quanto riconosciuta dal pentito Ciro Gaudino. Una nuova prospettiva, sicuramente, che inquadrerebbe quello scontro violento come espressione dell’odio fra le famiglie Papale e Birra, dato che accanto alla vittima, c’era il giovanissimo nipote del boss Giovanni Birra, che in quella circostanza rimase soltanto ferito. Lo stesso che per coprire verità ‘scomode’, raccontò ai carabinieri di essersi procurato quelle lesioni a seguito di una caduta dal motorino. L’investigatore ha poi proseguito soffermandosi sul totale ‘silenzio’ che ci fu nelle ore successive all’omicidio, accusando di omertà i commercianti del posto che si sarebbero mostrati tutt’altro che collaborativi nei confronti dell’Arma. L’indagine, chiusa con grande rapidità, evidenziò già all’epoca la possibilità che dietro quell’aggressione ci fosse l’influenza della ‘mala’. Ipotesi che con la testimonianza di ieri da parte del maggiore De Rosa sembra aprire un nuovo scenario piuttosto allarmante. 

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"