“Il mandante dell’omicidio di Matilde Sorrentino era sulle carte dal 1996 ma fu assolto dalla violenza. Gioia? No, solo la soddisfazione di aver premiato la fiducia che Matilde ripose nella giustizia”.

Lo ha scritto attraverso il suo profilo facebook Elena Coccia, l’avvocato dei figli di “Mamma Coraggio”, due giorni dopo aver appreso la notizia dell’arresto di Francesco Tamarisco, ritenuto il mandante dell’omicidio avvenuto la sera del 26 marzo del 2004.

“Chi può parlarne più di me? Ho iniziato a difenderla nel 1996-97 quando la pedofilia era ancora un animale sconosciuto e ritenuto da molti un reato impossibile”, ha continuato Elena Coccia. “Per questo, con due altri colleghi, ho affrontato le zolle di terra lanciatomi sull'automobile che andava a Torre, gli spintoni e le parolacce delle ‘donne’ degli abusanti, ma più di tutto lo scherno dei colleghi avvocati. Poi Matilde fu uccisa, chiesi ed ottenni la protezione per il gruppo di famiglia colpite dall'infamia, perché erano tutti in pericolo. Affrontai quest'altro processo non senza paura e totalmente gratis”.

Poi però arrivarono i primi risultati: “Dopo l'ergastolo ad Alfredo Gallo sono stata l'unica ad avere contatto con i figli, sostituendomi talvolta alla loro mamma, nel raccogliere il dolore, la paura, le sconfitte, per pura solidarietà. Per anni li ho raggiunti dove vivevano da esiliati, a mie spese, facendo finta, anche con i miei, che vi sarebbe stato un rimborso. Oggi è stato catturato il mandante, che era sulle carte dal ’96. Nessuna gioia, ma tanta soddisfazione”.

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Il commento di Don Ciro

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