Incastrato da sei pentiti. Aldo Gionta, lo scorso novembre, è stato condannato in via definitiva all’ergastolo dalla Corte di Cassazione per l’omicidio di Zi Natalino Scarpa. Il delitto avvenne nell’agosto del 2006, all’esterno dello stadio Giraud mentre il Savoia si allenava.

Il boss poeta intervenne per difendere Valentino Gionta Junior per uno scherzo di Carnevale mal gradito dalla vittima che lo aveva schiaffeggiato. Lui fu il mandante, mentre il killer che fece fuoco fu il fratello Pasquale.

Come si evince dalle motivazioni sono stati ben 6 i pentiti che hanno incastrato il mandante: Francesco Raimo, del clan Birra di Ercolano, Francesco Martusciello, dei Matrone di Scafati, Michele Palumbo, ex sicario dei Gionta, Vincenzo Sauro e Aniello Nasto, anche loro sodali dei valentini, e infine Michele Luppo, uomo dei Cavalieri.

Aldo Gionta è in carcere, in regime di 41-bis, dall’agosto del 2014 quando fu beccato al porto di Pozzallo mentre si stava imbarcando per Malta. In quell’occasione non servì nemmeno il travestimento.

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