Omicido Avino, la Carfagna: “Stato colpevole. Scusami”. Alfano: “Legislatore vittima dei mass-media”
Delitto di via Fiume, un anno dopo. Istituzioni fanno mea-culpa. La cognata di Enza: “Ora vivo per te”
15-09-2016 | di Salvatore Piro
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TERZIGNO. “Siamo tutti colpevoli della tua morte, anche lo Stato. Il tuo assassino non andava scarcerato. Hai avuto coraggio, ma non ti abbiamo protetto. Scusami per non averti salvato”. E’ il messaggio di Mara Carfagna per Enza Avino. L’ex Ministro per le pari opportunità ha spedito una lettera al Comune di Terzigno, in occasione del primo Memorial contro la ‘violenza di genere’ (anche nei link correlati), svoltosi per commemorare la 35enne uccisa un anno fa in via Fiume dal suo ex.
L’assassino reo confesso di Enza, Nunzio Annunziata, arrestato per stalking ai danni della donna il 10 luglio 2015, era stato infatti scarcerato dal Riesame 13 giorni dopo.
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“Perdonaci per la miopia e i nostri intoppi giudiziari”, ha concluso la Carfagna nella nota letta presso la sede comunale di via Gionti dal sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri. Presente alla commemorazione, invece, il Sottosegretario di Stato alla Difesa, l’Onorevole Gioacchino Alfano.
L’INTERVENTO DEL SOTTOSEGRETARIO. “Il legislatore – così Alfano, rivolgendosi anche ai genitori di Enza, mamma Giovanna e papà Stefano, presenti in sala – è spesso vittima dei mass-media. Dovrebbe avere la capacità di intervenire con efficacia prima, e non soltanto dopo vicende di cronaca eclatanti. Chi scrive le norme – ha chiosato – non dovrebbe essere spinto da ondate emotive provenienti dall’esterno”.
LA COGNATA: “VIVO PER TE”. Struggente infine una seconda lettera per Enza. A firmarla, stavolta, è sua cognata, Angela Mosca, moglie del fratello della Avino, Ernesto. A leggerla, invece, è la consigliera comunale Titti Ambrosio (FI). Angela, in lacrime e visibilmente emozionata, proprio non ci riesce. “Mi manca il nostro sole, i nostri giochi. Insieme, progettavamo tutto. Ma i miei rimproveri, quelli di stargli lontano, non sono serviti. Sto cercando di essere vicina a tuo nipote, Carmine. Ma anche a lui manca il sole. Scriverti – il finale della lettera – è il modo migliore per ricordarti. Ora io vivo per te”.
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