Operazione antipedofilia in Italia: 5 arrestati e 16 denunciati
Nell’indagine, condotta dalla polizia postale italiana e dall’Europol, tutta una rete di insospettabili
23-08-2016 | di Redazione

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In Italia le indagini per l'operazione antipedofilia "Daylight" sono state coordinate dal C.N.C.P.O., il Centro Nazionale per il Contrasto alla pedopornografia online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, e hanno portato all'arresto di cinque persone e alla denuncia di altre sedici. Gli arrestati, incensurati e mai indagati prima dalle forze dell'ordine, sono stati sorpresi a detenere e condividere ingenti quantità di materiale pedopornografico riguardante minori, mentre nei rimanenti casi, pur avendo l'attività sotto copertura comprovato l'avvenuto scaricamento e la condivisione di immagini e filmati, si è optato per la denuncia a piede libero, in attesa che le attività forensi sul copioso materiale sequestrato comprovino l'avvenuta cancellazione del materiale pedopornografico prima delle perquisizioni. Persone insospettabili, quasi tutte ultracinquantenni, che segretamente tra le mura di casa, contribuivano ad alimentare la rete di scambio con attenzione al reperimento di materiale sempre inedito.
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"Questa operazione - dice Roberto Di Legami, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni - rappresenta il frutto della perfetta intesa che la Polizia Postale italiana vanta con le altre polizie ed Europol in tutti i campi afferenti il cybercrime, compreso l'odioso fenomeno dell'abuso dei minori in rete. La risposta delle forze dell'ordine è sempre più globale - continua Di Legami - traendo vantaggio dal coordinamento internazionale che vede Europol in prima linea in grado di coalizzare gli sforzi investigativi per smantellare qualsiasi forma di divulgazione di materiale pedopornografico e puntare, successivamente, all'individuazione dei soggetti abusanti e all'identificazione delle piccole vittime. La messa a fattor comune delle tecniche investigative più avanzate sta, infatti, consentendo di ottenere successi notevoli anche nei confronti di quei gruppi ristretti e segreti, di quelle consorterie direttamente responsabili della produzione di materiale pedopornografico raro, ritenuto "pregiato" da quel tipo di utenti. L'operazione Daulight - conclude Di Legami - prova ancora una volta che siamo sulla strada giusta".
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