SORRENTO. “Un giorno a scuola mi fece vedere il braccio sinistro. Se l’era tagliato tutto con la lametta. Era un modo per punirsi dopo le violenze. Così, mi disse, si sentiva meglio. Ne parlai alla nostra prof, che subito chiamò la mamma”. Orrore in una casa di campagna in costiera. Una ragazzina 13enne, nel 2012, avrebbe subito violenze sessuali ad opera dell’ex compagno della madre separata: alla sbarra in Tribunale, a Torre Annunziata, oggi c’è il suo presunto orco, 49enne di Castellammare di Stabia e senza lavoro stabile.

IL PROCESSO. Agghiacciante la testimonianza ai giudici dell’amichetta della vittima, il cui racconto a scuola portò il pm della Procura oplontina, Barbara Aprea, sulle tracce del presunto orco. “Cristina (nome di fantasia, ndr) da un po’ era strana – ha raccontato in aula la ragazzina, visibilmente scossa ma lucida nella ricostruzione - . Cambiava facilmente umore, si tagliava con la lametta, era il modo di punirsi. Mi disse della violenza. Quel giorno rimase da sola in casa col compagno della mamma. Allora io capì tutto e chiamai la professoressa. Dopo, era il mese di maggio, io e lei non ne abbiamo mai più parlato. E’ stata una nostra scelta”.  

LA DIFESA DELL’IMPUTATO. Accusato di violenza sessuale su minore, il 49enne di Castellammare di Stabia ha scelto di rispondere in udienza alle domande del pm. “Cristina con me è sempre stata fredda – la sua difesa - . A volte, quando sua madre andava a lavoro, cucinavo io. Le chiedevo cosa vuoi mangiare? Lei nemmeno mi rispondeva, stringeva i denti, mi metteva le mani in faccia e mi spingeva via. Credo che mi odiasse, dandomi la colpa della separazione tra la mamma e il papà”. La violenza sarebbe avvenuta dopo che la coppia, ormai scioltasi, nel 2012 si ritrasferì da Firenze in costiera. “Vivevamo in Toscana, ero in cerca di lavoro. Aprì un negozio, ma le cose non andarono bene e insieme decidemmo di tornare giù. Allora mi misi a lavorare la terra, svegliandomi ogni giorno alle 6 di mattina”. 

LA VIOLENZA. Sugli abusi, l’uomo ha replicato perentorio: “Era una bambina, che scherziamo? Io ero quasi depresso e ormai da anni non sfioravo nemmeno la mia compagna. Anche per questo ci siamo lasciati e ho trovato le mie cose giù in garage. Non avrei mai potuto avere un rapporto con una minorenne”. Il processo è ormai alle battute finali. Prossima udienza a metà aprile, quando il pm farà ai giudici la sua richiesta di condanna per il presunto orco.  

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