Sindacati, movimenti, associazioni e cittadini si sono dati appuntamento per manifestare contro la chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale di Boscotrecase. Un presidio per giovedì 7 aprile alle 18,30 a piazza Cesaro a Torre Annunziata dove fare il punto della situazione e stabilire le iniziative da mettere in campo per provare a recuperare una situazione che sembra irreversibile.

Cava de Tirreni ha fatto ricorso al Tar contro la chiusura di alcuni reparti, possiamo farlo anche noi e bloccare la scelta del commissario straordinario”. Sembra essere l’ultimo ma anche l’unico appiglio utile per tornare a far nascere bimbi nel nosocomio Sant’Anna-Madonna della Neve. Anche se, hanno esordito i sindacati: “Oggi e domani gli infermieri possono fare domanda di trasferimento volontario in un ospedale più vicino casa. Altrimenti l’azienda provvederà a farlo per voi”. Contraddizioni in termini per una struttura che ha un reparto in dismissione ma un altro, quello di cardiologia ed emodinamica, in apertura ed ampliamento. Se da un lato si smobilitano ostetriche ed infermieri, dall’altro ne dovrebbero arrivare di nuovi. Per questo la battaglia delle associazioni di categoria: “Faremo in modo di impedire almeno il trasferimento dagli infermieri che sono indispensabili e persino pochi per il nuovo settore”.

Intanto monta la rabbia del ‘Movimento di difesa del territorio-Area vesuviana’. “C’è una forte disparità tra la città di Napoli e una zona ampia come la parte sud della Città Metropolitana”, accusano gli attivisti. “Nella prima ci sono 7 aziende ospedaliere e 4.000 posti letto. Da noi, a parità di popolazione, i posti letto sono poco più di un quarto. È evidente che nella nostra zona è minacciato il diritto alla salute”.

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