Forse è stato chiuso perché avrebbe danneggiato interessi privati. Solo in futuro, forse lontano, si potrà sciogliere questo dubbio”. Nonostante la leggera pioggerellina, un centinaio di cittadini si sono dapprima radunati a piazza Cesaro poi si sono diretti nell’androne dell’ex ospedale di Torre Annunziata. Ad aprire una serie di interventi è stato il sindacalista della Uil, Giovanni Savino, che ha lasciato in tanti un alone di mistero per la chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia del nosocomio di Boscotrecase.

Ma l’intervento più accorato è stato quello del sindaco di Trecase, Raffaele De Luca, che tra gli applausi delle persone ha detto: “Venderemo cara la nostra pelle, non possiamo permettere che si chiuda questa nostra struttura. Lo dico dapprima come cittadino (vedi il video con l’intervento completo)”. È stato l’unico primo cittadino dei comuni dell’Ambito ad essere presente all’iniziativa spontanea organizzata giorni fa da associazioni e sigle sindacali. A sottolineare questa vicinanza anche il consigliere oplontino, Domenico Ossame: “Nonostante abbiamo raccolto più di 5.000 firme, loro evitano di ascoltare le nostre istanze. Il sindaco De Luca è l’unico che ha preso una posizione netta su questo tema”.

Di qui, poi, la parola alle rappresentanti di ‘Catena Rosa’ e ‘Mamme vulcaniche’, fino al segretario di Sel, Massimo Napolitano che ha lanciato la sua idea: “Nel Lazio stanno aprendo le case della salute. In quest’ottica si potrebbe recuperare la struttura storica dove siamo adesso e rivalutare il Sant’Anna e Madonna della Neve”.

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