Confezionare un alimento è una questione complessa, che porta alla necessità di prediligere alcuni materiali rispetto ad altri. Del resto gli alimenti che troviamo in commercio sono molteplici, alcuni sono per altro offerti sfusi, mentre altri sono confezionati già dall’azienda che li produce. In commercio sono disponibili moltissimi materiali diversi adatti ad essere utilizzati per il packaging alimentare; molti di questi sono costituiti da materie plastiche.

La plastica sugli alimenti
Effettivamente molti alimenti sono confezionati con delle materie plastica. Come è possibile comprendere a questa pagina https://www.celvil.it/info-utilities/polipropilene-polietilene/, per confezionare gli alimenti si utilizzano soprattutto film in polietilene o in polipropilene. In alcuni casi li si accoppia con la carta, in modo da rendere le confezioni adatte a conservare a lungo gli alimenti, ma con un ridotto quantitativo di materiale non compostabile presente al suo interno. Si usa la plastica per varie ragioni, la principale riguarda la necessità di conservare un alimento a lungo tempo, evitando che venga in contatto con l’aria, con l’umidità, con gli agenti fisici e chimici esterni. Le plastiche usate per il packaging alimentare non solo non rilasciano sostanze dannose sugli alimenti con cui vengono in contatto, ma sono anche impermeabili all’aria e all’acqua. Opportunamente trattate possono anche essere rese resistenti al passaggio della luce solare, cosa che rende questi materiali ancora più pratici.

Carta e materiali compositi
Per confezionare gli alimenti è possibile sfruttare anche la carta. È bene però ricordare che un alimento confezionato non deve subire alcuna modifica organolettica. Questo è vero sia per quanto riguarda il contatto con la confezione, sia per il contatto con l’aria o con altri elementi esterni. La carta purtroppo non offre una soluzione adeguata a tutti gli alimenti, soprattutto nel caso di prodotti da forno o alimenti freschi che rimangono sui banchi di vendita a lungo. Quindi se è possibile usare packaging di carta per il pane appena sfornato o delle scatole per la pasta secca, è vero anche che per i formaggi o per le verdure già lavate e preparate, la carta non è assolutamente adatta. In alcuni casi è possibile sfruttare dei materiali prodotti accoppiando la carta con del materiale plastico. Si ottiene così una confezione impermeabile all’aria e all’acqua, che contiene minore quantità di plastica e che risulta quindi maggiormente ecosostenibile.

La legislazione per le confezioni alimentari
Il packaging alimentare deve sottostare a particolari leggi, che ne preservano la salubrità. Per molti prodotti questo significa che l’unica confezione possibile è ad oggi in plastica, anche perché più semplice da produrre e meno costosa rispetto al costo del singolo alimento. La legge prevede che i materiali con cui si confezionano gli alimenti siano atossici e in grado di fare da barriera tra l’alimento e gli agenti esterni, comprese le sostanze con cui la confezione potrebbe entrare in contatto. Per questo si usa la plastica, che non necessariamente deriva da sostanze di origine fossile, anzi. Sempre più aziende offrono anche confezioni in materiali compostabili o biodegradabili, che si possono smaltire con maggiore facilità.

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