Palazzi murati e lasciati a marcire nel degrado: così si garantisce la legalità a Torre Annunziata
Ad eccezione dei lavori al Giraud, non ci sono progetti di restyling: ecco come muoiono i luoghi simbolo della città
04-12-2023 | di Marco De Rosa
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Blocchi di cemento e mattoni per impedire l’accesso illegittimo. Così si garantisce la pubblica sicurezza e la legalità a Torre Annunziata. E’ di questa mattina la chiusura degli accessi ai box di via Tagliamonte. Non si tratta però dell’unico caso: parecchi infatti sono gli edifici e interi quartieri che, nel tempo, sono stati murati e interdetti all’ingresso.
L’ultimo in ordine di tempo fu lo sgombero del campo rom dell’ex scuola Morrone. Le strade di accesso al campo, al termine dello sgombero, furono murate. Sono rimaste ancora così.
A Torre Annunziata sembra si faccia così: si murano gli ingressi per ristabilire sicurezza e legalità. In principio fu Palazzo Fienga. All’interno originariamente c’era uno dei pastifici più rinomati della provincia, quello del commendatore Annibale Fienga. Da presidio di eccellenza divenne poi il fortino del clan Gionta, simbolo del potere della camorra. Nel gennaio 2015 venne sgomberato e murato.
Come non parlare poi delle Arcate Borboniche. Cambiano gli attori, ma il film è sempre lo stesso. Il progetto di riqualificazione del waterfront oplontino non è mai stato realizzato. Ad oggi l'opera di ristrutturazione è ancora sul tavolo dell'Amministrazione Comunale. E intanto, tra attese e inerzie, uno dei punti più suggestivi della città si è trasformato in una discarica a cielo aperto.
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Emblematico il caso del Cinema Teatro “Moderno”. La struttura di Piazza Nicotera fu aperta il 24 aprile del 1910. Ora, a distanza di quasi 110 anni ne sono rimaste le rovine, salvo qualche sporadica iniziativa, mai perseguita, di un restauro o di una sua rifunzionalizzazione.
E veniamo alla Real Fabbrica d’Armi. Fondata per volere di Carlo di Borbone nel lontano 1758, è stata la più grande fabbrica d’armi del Regno delle Due Sicilie. Dagli anni ’80 dello scorso secolo è stata trasformata in Stabilimento militare Spolette e attualmente è gestita dal Ministero della Difesa, con cui il Comune di Torre Annunziata ha un protocollo d’intesa. Una parte dell’edificio però è chiusa da anni e inaccessibile, recentemente anche interessata dal crollo di alcuni calcinacci che si sono riversati in strada.
E c’è un quartiere intero, a Torre Annunziata, che ormai è diventato fantasma. E’ il Quadrilatero delle Carceri, luogo in cui numerosi vicoli del rione sono stati murati o interdetti con jersey di cemento e transenne in ferro per ragioni di sicurezza.
E infine, la chiusura del campo rom dell’ex scuola Morrone. La struttura ospitava circa un centinaio di persone di varia etnia. Dopo le recenti ordinanze di sgombero, il campo è stato abbandonato. Per proibirne l’accesso, è stato murato l’ingresso di via Roma mentre sono stati chiusi i cancelli posti dall’altro ingresso, quello di Largo Grazie. E a distanza di 4 anni la situazione è ferma al palo. senza alcun progetto di recupero.
Sembra, quindi, che piuttosto di perseguire progetti di riqualificazione e rifunzionalizzazione degli edifici a disposizione sul territorio, si preferisca chiuderne gli accessi e lasciare queste strutture nel più completo abbandono. L'auspicio è che non accada anche con i box di via Tagliamonte e che si completi l'iter di restyling dello Stadio Giraud che ha reso lo sgombero di oggi non più rimandabile.
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